sabato 10 dicembre 2011

IL MIO NATALE: UN NATALE RANCIDO di ELENA SORENSEN


Prosegue l'iniziativa IL MIO NATALE con la pubblicazione di un racconto che mi è stato inviato da una hostess italo-svedese.
La sua email mi ha fatto sorridere e soltanto la sua presentazione meriterebbe un post a parte per simpatia e originalità.
Grazie per le belle parole.

Buona lettura.

UN NATALE RANCIDO

di Elena Sorensen

Il filo da pesca era piuttosto rigido. Susanna se l'aspettava un po' più flessibile, affabile e morbido. Infilzare i poc-corn si era poi rivelato un lavoro lungo e impegnativo. A volte il fiocchetto bianco, trapassato dal'ago da cucito all'estremità della matassa, si rompeva e Susanna , inevitabilmente, lo mangiava. Susanna faceva la maestra d'asilo ed era sempre stata grassa. Da bambina, una volta in quarta elementare, la scambiarono per la maestra Cicala. Ora a trentacinque anni suonati si sentiva spesso la bambinona di un tempo, solo un po' più triste e stravagante. Poc-corn dopo pop-corn, nel pomeriggio radioso di un dicembre tropicale, Susanna poteva dire con un certo orgoglio di aver concluso la sua opera. Il lungo filo faceva la sua figurona, non c'erano dubbi. Lo dispose con una certa grazia sul rametto di ginepro che in Liguria, da sempre, era usato al posto di qualsiasi altro albero natalizio. In confronto al lavoro dei fiocchetti di mais, circondare i bucaneve di un anello di sottile raso rosso fissato con due punti di pinzatrice, si era rivelata una passeggiata di salute. Sette biscotti, con il loro bel fiocchetto rosso, vennero così appesi sui pestiferi aghetti del ginepro.
I primi due giorni, sempre limpidi e sereni, trascorsero senza grandi problemi. Solo il terzo giorno cominciarono i guai. Entrando in casa, nella casa in cui viveva sola da quando il suo compagno se n'era andato con un elettricista di Spezia, Susanna sentì odore di fritto, un forte aroma di burro abbrustolito, già quasi rancido. Dopo qualche secondo arrivò a capire che si trattava dell'alberello di Natale. Da due giornate, di fatto la maestra Susanna non usava la cucina, mangiando a mezzogiorno nella mensa della scuola elementare e rattristandosi la sera con un'insalata, un carpaccio di bresaola, un bicchiere d'acqua naturale e diversi mandarini.
Si avvicinò all'abero e le vide subito. Formiche. Tante. In fila ordinata e efficiente. Ogni pop-corn, ogni magnifico bucaneve doveva aver attirato gli insetti con un'aroma sublime.

Quella sera la donna aveva deciso andare al cinema. Si fece una doccia e si spruzzò anche il profumo dietro le orecchie, mettendosi poi sul maglione nero una collana con un cindolo di malachite incastonato in tre dentini d'argento. Dopo essere arrivata alla multisala a piedi e con un grande anticipo, vide la pellicola da sola, una cosa che le piaceva ancora.
Quel regista spagnolo negli ultimi vent'anni non aveva mai smesso di stupirla. Tornata nel suo piccolo appartamento, percepì l'odore di grasso, ancora più forte e sgradevole. Susanna pensò per un attimo alla possibilità di usare un profumo per ambienti e poi dell' insetticida.
Per un attimo cercò anche le bombolette nello scaffale del ripostiglio. Ma poi si decise. Afferrò il piccolo albero, l'infilò nel camino e gli diede fuoco. Subito le fiamme divamparono veloci sugli aghetti, per soffermarsi un poco di più indecise sul tronco e i rami. I fiocchetti rossi, stranamente esitarono un poco prima di consegnarsi a quella piccola furia distruttrice.
Susanna si sentì sollevata, sollevata e felice.Vide sul tavolo il sachetto dei pop-corn avanzati. Per sicurezza ne aveva comprati tre, usandone in definitiva solo due.
In un tempo rapidissimo li finì tutti e, per un lungo istante, si sentì veramente soddisfatta ed appagata di quanto aveva fatto.
Anche questo Natale, in fondo, sarebbe passato.

***

Il progetto continua. Non so bene cosa ne uscirà fuori. Qualche idea c'è. Vi farò sapere tra qualche giorno se tutto andrà come spero.
L'indirizzo da usare per inviare i vostri raccontini è: carlosdeffe@msn.com

ALIAS

4 commenti:

  1. ma dai Guchi come fai a dire bellissimo? questo è proprio insignificante e... rancido!(Mirella)

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  2. @ Mirella
    de gustibus non est disputandum, a parte il fatto che nutro il segreto desiderio di dare fuoco anch'io all'albero di Natale...

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  3. Credo che le visioni del Natale siano così diverse che è impossibile dire cosa è bello o brutto. Elena ha raccontato la sua visione. E sono felice di averla ospistata nel mio blog. :-)
    Mirella...aspetto il tuo. :-)

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