mercoledì 2 novembre 2011

VAMPIRI DECADENTI


Sabato scorso, penultimo giorno di lavoro, finito il turno serale mi sono fermato in una pizzeria al taglio con Speedy (un collega) e Nosferatu (il boss) per bere una birra e mangiare due tranci di pizza appena sfornati.
La sensazione di leggerezza che ti cattura alla fine di una stagione estiva è impossibile da spiegare per chi non ha mai vissuto un' esperienza simile.
Si scherza, si parla di tanti piccoli episodi divertenti capitati al lavoro e finiamo nel gorgo dei viaggi e delle esperienze di lavoro estreme.
Nosferatu ci racconta il suo primo viaggio verso Londra all'età di 26 anni.
Non parlava la lingua, era partito dopo aver trovato un annuncio di un'agenzia procacciatrice di lavoro su un quotidiano nazionale senza avvisare nessuno e si era ritrovato dopo poche ore su un treno diretto in Scozia.
Storie che sembrano perfette per un racconto.
Io resto sempre affascinato dalle storie degli altri.
Sono avido di particolari e spesso sommergo di domande assurde chi racconta un episodio della sua vita.
Mi piace sapere tutto: com'era vestito, se pioveva, se c'era freddo o caldo, se quel personaggio era alto o basso e via elencando.
Tutto può servire per rendere più concreta la scena raccontata.

Mentre ce ne stavano seduti sotto l'ombrellone per ripararci dall'umidità (in fondo stava per scoccare la mezzanotte) ecco che passa vicino a noi una banda variegata di mostri (vampiri, zombie, fate maledette, spose cadavere, licantropi, fantasmi) che sicuramente si sta recando in qualche locale per festeggiare un anticipo di Halloween.
In fondo è sabato sera...perché non cogliere al volo l'occasione per fare casino tutti insieme?

Resto ancora un po' seduto in compagnia di Speedy e Nosferatu e alla fine mi alzo: è meglio che inizi ad andare se mi voglio alzare l'indomani mattina per l'ultimo servizio.
La mia decisione fa smuovere anche gli altri e così, in due minuti, ci salutiamo e ci diamo appuntamento per le 10 del giorno dopo.
Mentre torno a casa con la birra che inizia a fare il suo lavoro (per me la birra resta sempre una bevanda estiva) passo vicino a un bar che vomita gente e vedo la banda di mostri che ulula, beve birra e fa casino in mezzo alla strada avvolta dall'oscurità.
Solo la tenue luce dei lampioni e le insegne dei negozi chiusi illuminano la scena.
Guardandoli mi sento un alieno sperduto in un mondo ostile con la mia stanchezza e la mia solitudine.
"Come mi vestirei se festeggiassi Halloween?" mi chiedo.
Non so...io non ho mai amato il Carnevale e i travestimenti, ma forse, con il mio senso dissacratorio, mi vestirei da Carletto.
Ecco, sì, Carletto il Principe dei Mostri.
Figo, no?


Fa poca paura...ma di mostri se ne intende eccome!

Torno a casa, accendo la TV e mi faccio male con storie e immagini di ordinaria follia.

La mattina mi alzo, mi lavo, faccio colazione, mi vesto ed esco alla solita ora per andare al lavoro.
Ultimo giorno.
Ultima mattina.
Ultimo servizio.
Mi dirigo deciso verso Casper (la mia macchina) e cosa vedo?
Oh, my God!
Cosa vedo camminare sotto il sole del mattino?
Non ci posso credere.
Un vampiro della banda dei mostri che ho visto la sera prima, cammina lugubre, pallidissimo e con il trucco sfatto lungo la strada.
La festa è finita e dopo una notte intensa torna a casa per collassare sul letto.
E' stropicciato, stanco e cammina mogio mogio.
Fa un certo effetto vederlo ridotto così...uno straccio di vampiro senza più nessuna dignità.
Il sole non lo ferisce e non lo riduce in polvere.
Niente di tutto questo.
Ahimè, non ci sono più i vampiri seri di una volta!

ALIAS

3 commenti:

  1. Io amo molto i travestimenti. Quest'anno mia figlia mi ha addobbato da 'sposa cadavere'; con tre figli si deve restare un po' bambini! Trovo molto triste chi prende Halloween e altre feste come l'ennesima occasione per eccedere, mi sembra sempre che non abbiano altro da fare.

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  2. Ma che bello questo tuo nuovo blog. Più luminoso e curato.Mi piace.Bravo ;-)

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  3. se venissi a chiederli a me certi dettagli, credo proprio che ti deluderei... anche se a volte mi pare di ricordare meglio cose di vent'anni fa che di venti ore fa :)

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