venerdì 11 novembre 2011

LASCIARE LIBERO IL PASSAGGIO


Mi accorsi del fenomeno una mattina quando sentii un "pump" sul vetro della finestra.
L'autunno era alle porte e la luce languiva.
Non riuscivo ad alzarmi dal letto.
Guardando il soffitto in stato confusionale - un misto di sogni sfilacciati e sensazioni reali - e mi crogiolavo nel calduccio confortevole delle lenzuola rimandando il tragico momento di mettere i piedi fuori dal letto per affrontare la giornata.
Quel "pump" mi richiamò all'ordine.
Mi alzai e sbandando come uno zombie verso la finestra sbirciai oltre i vetri.
Il solito panorama.
Un cielo grigio e bizzoso, il palazzo di fronte, il lampione e...accidenti...guardando verso la strada scoprii cosa aveva urtato poco prima il vetro della finestra.
Una rondine.
Se ne stava riversa sul davanzale con il collo spezzato e una piccola macchia di sangue colorava il marmo bianco.
Aprii sconcertato la finestra e rimasi come un ebete a guardare quel corpicino ancora caldo, con le piume che venivano smosse da un leggero venticello.
Rabbrividii.
Non so se per il freddo o per la tristezza di quella morte improvvisa.
Raccolsi il corpicino, chiusi la finestra e cercai una scatola dove poterlo deporre.
Non sapevo cosa fare.
Non avevo un giardino dove sotterrarlo e buttarlo nell'umido mi sembrava un gesto troppo crudele e irriverente per riuscire a farlo senza alimentare cocenti sensi di colpa.
Nel dubbio lasciai la scatola in cucina ìn attesa di un'illuminazione divina.
Mi preparai di malumore e uscii di casa per sbrigare delle commissioni urgenti.
 Tornai a casa a mezzogiorno passato, aprii la porta di casa e non ebbi neanche il tempo di sfilarmi il giubbotto che un altro "pump" riecheggiò nel silenzio delle stanze.
"No!", pensai. "No, no, no..."
E lo pensai guardando prima la scatola e subito dopo la finestra.
Corsi verso la camera da letto e con un timore che non riuscivo a contenere, guardai fuori...sul davanzale.
Non c'era il corpo di una rondine morta.
No.
Ce n'erano una mezza dozzina di rondini morte.
"Ma cosa succede?" pensai con una sensazione di sgomento che cresceva a dismisura.
Raccolsi i corpicini e li infilai a uno a uno nella scatola che conteneva il loro compagno morto.
Stavo per chiudere la finestra quando un missile entrò nella camera e andò a sbattere contro l'armadio a quattro ante.
Mi girai sorpreso e scorsi a terra un'altra rondine.
Non era morta.
Si muoveva.
Mi avvicinai per soccorrerla e riuscì appena in tempo a inchinarmi verso il pavimento e a schivare un'onda impazzita di rondini che esplosse nella stanza in una frenesia di ali e urla.
Mi buttai a terra e aspettai che il fenomeno sparisse o si calmasse in qualche modo.
"Ma che succede? Cosaaaaa?", urlai disperato.
Le rondini girarono tra le mura della stanza per un lunghissimo minuto e alla fine di quel vortice inspiegabile uscirono tutte insieme dalla finestra.
Mi alzai con il cuore che pompava a mille e con orrore mi accorsi di aver schiacciato la rondine riversa sul pavimento.

Il fenomeno durò tre giorni.
Tre giorni da incubo.
La scatola si moltiplicò e mi ritrovai con un cimitero di scatole dentro casa che non sapevo in nessun modo come smaltire.

Passò l'autunno e arrivò la primavera.
Il primo "pump" lo sentii alla fine di marzo.
Ma non proveniva dalla finestra della camera da letto come la volta precedente, questa volta a suonare fu la portafinestra della cucina, sull'altro lato della casa.
Mi alzai dal tavolo dove stavo consumando la mia colazione e guardai fuori.
Sul pavimento del terrazzo c'era il corpo inerme di una rondine.
L'incubo di ripeteva.
Cercai rassegnato una nuova scatola e vi deposi dentro il corpicino inerte.
Per tutto l'inverno avevo conservato scatole e solo in quel momento mi resi conto che inconsiamente mi preparavo al ritorno dei volatili.

Le rondini continuarono a morire per tutta la mattina, alle fine, preso dalla disperazione, provai ad aprire la porta-finestra della cucina e la finestra della camera da letto, creando un corridoio, un passaggio, con tutte le porte delle camere intermedie aperte.
Mi sedetti su una sedia e attesi paziente che qualcosa succedesse.
La prima rondine passò come un proiettile dieci minuti dopo.
Così veloce che quasi non mi resi conto del suo passaggio.
Entrò dalla porta-finestra e attraversando la casa per tutta la sua lunghezza uscì dalla finestra della camera da letto.
Non potevo credere ai miei occhi.
Passò solo una manciata di minuti prima che il fenomeno si ripetesse con una piccola pattuglia di rondini.
Fu così per giorni.
Non saprei dire quanti.
Io mi limitai a guardare lo spettacolo della migrazione e a non intralciare il loro passaggio.
Le scatole inutilizzate finirono nella raccolta differenziata e mi consolai con la consapevolezza che il bel tempo mi permetteva di fare una cosa che forse in autunno sarebbe risultata più complicata e faticosa per chi, come me, è un freddoloso incallito!

Sarà un problema che risolverò con l'arrivo della brutta stagione; per ora vi posso solo dire che è davvero dura avere una rotta migratoria che passa attraverso il vostro tinello e la vostra camera da letto, e vivere sereni e tranquilli la vostra vita di sempre.

Pump...ancora?

ALIAS

N.B. - non è un caso che oggi sia il giorno 11-11-11.

3 commenti:

  1. Ma hai soggiornato troppo nella tua ex camera? o in zona hanno piazzato un ripetitore che disorienta le povere rondini? O, ancora, è un tuo racconto? :)

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