sabato 14 maggio 2011

TRANSUMANZA


La Sardegna è l'unica regione italiana dove si vota per i referendum.
Il nostro governatore Cappellacci ha lottato perchè la consultazione popolare si portasse avanti lo stesso.
E la scelta è ancora più forte se si pensa che va contro la presa di posizione del Governo e di Berlusconi, che si è mosso in prima persona per farlo eleggere nello scontro con Renato Soru.
Si vota domenica 15 e lunedì 16 maggio.
In giro non si sente parlare un granché dei tre quesiti a cui si dovrà rispondere con un SI o con un NO.
I miei colleghi non ne parlano.
I clienti del ristorante dove lavoro ne parlano ancora meno.
I luoghi che frequento sembrano impermeabili a temi così scottanti.
Eppure stiamo parlando di tre scelte, di tre decisioni, mica di poco conto!
Vogliamo il nucleare in Italia?
Vogliamo la privatizzazione dell'acqua?
Vogliamo perpetuare il legittimo impedimento?
I miei sarano tre SI netti e senza indecisioni.
SI.SI.SI.
Il tema del nucleare è controverso.
Siamo circondati da una catena di centrali nucleari.
E' vero, non siamo immuni alla possibile catastrofe.
Se succede qualcosa in Francia o Germania, se esplode un reattore, se mi colassa un nocciolo, ne pagheremo le conseguenze tutti quanti.
Ma più leggo teorie e opinioni, più sento pareri, più mi informo e più la scelta del nucleare, ora come ora, mi sembra fuori tempo massimo e del tutto anacronistica.
Nel nostro Bel Paese poi, dove non si costruiscono neanche le scuole come Dio comanda e basta un scossa di terremoto per far cadere a pezzi muri e tetti.
Dove tutto traballa e il malaffare imperversa nell'indifferenza generale.
Noi che non riusciamo a smaltire neanche la mondezza, dove metteremo le scorie nucleari?
Le spareremo nello spazio con una navetta kamikaze?
Chi lo sa!

Sulla privatizzazione dell'acqua non c'è nulla da dire.
Leggetevi il mio racconto "L'ESTATE INFINITA", pubblicato dal CORRIERE DELLA SERA, e capirete cosa penso sull'argomento (potete anche votare il racconto).
E sul legittimo impedimento cosa vogliamo dire?
Sono stanco, nauseato, schifato da una classe politica che fa di tutto per salvare la faccia di plastica di un Presidente del Consiglio imbarazzante per chiunque possieda un minimo di dignità e di amor proprio.

Ho iniziato il post parlando del silenzio abissale che ha sommerso i referendum.
C'è una notizia bella però, che voglio condividere con tutti voi.
L'esempio, bello, forte, potente, arriva da alcuni amici che vivono a Londra, Madrid, New York, e che si sono organizzati per rientrare nella Madre Patria per esprimere il loro diritto di voto.
Se questo non è senso del dovere e amore per la propria terra, cosa, ditemi, lo è?
Ho notato più di una volta che, questi amici lontani, sanno più cose loro di quello che succede in Italia di quanto ne sappiamo noi che ancora ci viviamo.
Sempre tesi a informarsi per sentirsi meno lontano di quanto in realtà sono.

Non mancate all'appuntamento con il seggio.
Il mare, il lago e la montagna, intanto, non si spostano e li potrete trovare ancora lì al prossimo week-end.

Babel

7 commenti:

  1. io parto per le ferie il 12, ma non prima di aver messo i miei tre sì... sperando che contino, perchè non ti nascondo che sono molto preoccupata.

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  2. Anche io voterò, ieri ne abbiamo parlato a lavoro ma ammetto che è un ambiente un pò particolare e negli altri posti che frequento se ne parla poco!

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  3. Anche qui è scomparso il mio commento :(
    Io voterò (ovviamente si) e ti dicevo che nel mio ambiente di lavoro ne abbiamo parlato un pò e per fortuna sembra che tutti votino positivamente :)

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  4. ... e naturalmente è sparito anche il mio! io parto il 12 per le ferie, ma ho già messo in conto di andare ad apporre i miei tre sì prima di partire, anche se ti confesso che non sono molto ottimista.

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  5. Ma i referendum, da voi, si fanno? Non è stato tutto abolito? La sardegna rimane l'unica regione italiana dove si vota per i referendum, o no?

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  6. Sai che non ne ho la minima idea..al massimo seguirò il consiglio di Celentano e lascio i miei fogli con scritto si di fronte al seggio :p

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  7. Capellacci non poteva fare altro, altro che coraggio! E poi, anche raggiungendo il quorum, il referendum sul nuclerare in Sardegna non ha valore determinante. Sigh!!!

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