lunedì 5 marzo 2012

CARO AMICO...


Lo show è terminato.
Le comemorazioni si sono consumate.
I ricordi e le testimonianze si sono alimentate di commozione e riconoscenza.
Le canzoni sono esplose nelle radio e nelle case degli italiani.
La tv ha spolpato gli archivi.
Le immagini dell'ultimo concerto sono state riproposte all'infinito.
Aldo Busi spara a zero sul personaggio Dalla:
Un omosessuale non pubblicamente dichiarato che quindi se ne strafotta della morale sessuale cattolica, che mai nulla ha espresso contro l’omofobia di matrice clericale che impesta il suo Paese, che mai una volta ha preso posizione aperta per i diritti calpestati dei cittadini suoi simili di sventura politica e civile e razziale, un tipo così che, per esempio, scrive e canta il suo amore per una donna viene prima (per mediocrità di carattere, ipocrisia deliberata, amore del quieto vivere a discapito di chi lotta per i suoi stessi diritti da lui per primo negati) della bellezza o bruttezza della sua dedica impropriamente musicata. Non vedi l’omaggio alla donna, vedi la ridicola falsità e la necessità estetica per conto terzi che vi soggiace. Ho sempre pensato che Lucio Dalla fosse un checchesco buontempone, un chierichetto furbastro – le sue interviste sono un vero florilegio di banalità in ossequio alla morale comune e all’autorità costituita, alla maniera di Celentano, che a me non piace nemmeno quando canta – e non basta la morte per cancellare la magagna del gay represso cattolico (represso alla luce del sole, il che non ne inibisce certamente il godimento tra le tenebre della vita privata, anzi, le implementa, come ben si sa) che si permette tutte le scorciatoie di comodo (l’arte, il fine superiore e balle varie) pur di non prendere la strada maestra più sensata della basilare affermazione di sé, anche se più accidentata.
Un'opinionista della domenica, durante l'Arena di Giletti, ha cercato di argomentare l'importanza di rappresentare tutti gli affetti e gli amori in momenti così delicati.
Il conduttore ha tagliato corto dicendo che Dalla non ha mai testimoniato una sua precisa scelta sentimentale e sessuale.
Il sito de La Reppublica parla di Marco Alemanno così:
Marco Alemanno, attore, cantante e fotografo, vicino a Dalla da molti anni - era con lui a Montreux il giorno della morte - ha ricordato l'artista scomparso leggendo prima il testo della canzone "Le Rondini" e dedicandogli poi un commosso addio spezzato dal pianto. "Da diverso tempo ho il piacere, l'onore e il privilegio di crescere al fianco di Lucio: il cantante, il musicista, il regista ma soprattutto l'uomo eterno bambino a cui devo già tanto", così Alemanno.
Ho visto il video e confesso di essermi emozionato e di aver pianto per il dolore che vedevo negli occhi e nei gesti di questo "caro amico" di Lucio.
La morte è una livella.
Lo diceva qualcuno molto più importante di me.
E' vero.
La morte non guarda in faccia nessuno e ci rende tutti uguali.
E' la vita a determinare le differenze.
Sempre e comunque.
Dalla non ha mai espresso un suo pensiero sull'argomento.
Le voci giravano da sempre.
Ma erano solo voci.
L'uomo è morto senza lasciare dietro di sè una famiglia...dei figli...dei genitori...delle sorelle...nessuno.
Esiste solo qualche parente lontano che forse erediterà i beni del cantante.
Forse.
O forse andrà tutto allo Stato.
A un convivente non tocca niente.
Niente.
Io non sapevo chi fosse quel ragazzo vestito di nero che piangeva dietro il feretro di Lucio Dalla.
Pensavo che si trattasse di un parente...di un nipote.
Poi ho visto il video e ho capito.
Quel video dice tutto.
Tutto.


E continuavano a chiamarlo...amico. 

ALIAS
                  

11 commenti:

  1. guarda, secondo me qui il punto è un altro, ovvero che è molto facile dargli addosso ora che non può replicare. perchè Aldo Busi quelle cose non gliele ha dette in faccia?

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  2. Le ha dette solo perchè Lucio morendo gli ha donato un nuovo nanosecondo di celebrità! Mi sarebbe piaciuto vederlo, con le labbra flosce..tutto infervorato!

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  3. In Italia abbiamo una sensibilità pari a una mandria di bufali. Le commemorazioni e i finti elogi sono finiti, ora bisogna sempre sfoderare la retorica del dimmi con chi vai a letto e ti dirò chi sei. Si giudica la scelta di dire o meno a chi? Bisogna per forza farlo? Chi lo ha deciso, Aldo Busi? Sono vicino all'amico con il pensiero e con il cuore e soprattutto ho un ricordo di Lucio che va oltre la sua vita privata.
    Giammy

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  4. Se quando muore un eterosessuale non si specifica quali erano i suoi gusti sessuali, perchè lo si dvrebbe fare quando muore un omosessuale? Chissenefrega se Dalla era Etero oppure Omo, per me era un cantautore eccellente che mi ha trsmesso milioni di emozioni. Per quanto riguarda i diritti del compagno di Dalla, sono esattamente gli stessi che ho io nei confonti del mio compagno, il padre di mia figlia, zero
    Donatella

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  5. Credo che il punto della situazione sia un pò diverso. Non è importante specificare la scelta sessuale di un morto durante il suo funerale. E' importante non nascondere una realtà affettiva e sentimentale dietro parole che vogliono raccontare qualcos'altro. E' importante fare in modo che i compagni e le compagne di una vita possano parlare, raccontare, esprimere il loro dolore e punto di vista senza venire isolati e giudicati. A me non interessa sapere chi o cosa fosse Dalla. Sono scelte personali che non giudico. Io non sono per il coming out obbligatorio. Ferro lo ha fatto. Tanto di cappello. Ma non tutti sono uguali. Quello che mi premeva sottolineare è il valore universale dell'amore. Non ci sono gay o etero. Ci sono persone che amano. Cuori che pulsano. E meritano rispetto e considerazione.

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  6. Spero che converrai con me che non avere nessuna tutela quando si condivide un percorso di vita anche fuori dal matrimonio sia una cosa assurda.

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  7. Alias e Donatella avete ragione. Il nostro è un Paese che non vuole guardarsi allo specchio...
    mirella

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  8. Lo specchio distorto...quello che ci racconta quello che vogliano sentire...è lo specchio ideale per molta gente

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  9. Alias abbiamo detto lestesse cose usando parole diverse. Concordo con te in tutto. L' Amore è una parola che definisce un sentimento universale e la mancanza di tutela per chi condivide un percorso di vita è una delle innumerevoli vergogne cui dobbiamo sottostare.
    Donatella

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  10. Ho avuto la fortuna, davvero fortuita, di incontrare personalmente Lucio Dalla tantissimi anni fa. Ero poco più che un quindicenne e mi piaceva cantare. Avevo fatto un provino alla Rca italiana ( sulla via Tiburtina) e inaspettatamente mi avevano chiamato per un secondo provino, in cui avrei dovuto portare una canzone mia. Ci andai con la mia chitarretta e un gran batticuore, alla fine del provino scoprii che al di là del vetro ad ascoltarmi insieme ai tecnici c'era anche lui. Ancora giovanissimo ( mi riferisco al 1965, credo, più o meno. Io oggi ho 61 anni) ma già abbastanza famoso, in quel periodo andava la sua canzone "Il cielo". Lui si accorse del mio stupore e mi rivolse la parola, dicendomi schiettamente che la mia canzone era una cazzata ( e lo era) ma che la voce era interessante. Tornai a casa col batticuore e raccontai dell'incontro. Non ci furono altre chiamate dalla casa discografica o forse fu mio padre, non saprei dire, a mettersi di traverso, visto che era stato lui a procurarmi il primo provino perchè lavorava alla SIAE sezione musica. La storia dell'amico di Lucio mi ha fatto venire in mente la scena, bellissima, dell'elogio funebre di Matthew verso il compagno Gareth nel film "4 matrimoni e un funerale".
    Stefano Olivieri

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  11. Bè, la sincerità sembrava una caratteristica del suo carattere. :-)

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