venerdì 17 maggio 2013

A PICCOLI PASSI


Ora ho capito sulla mia pelle cosa sono le barriere architettoniche... fuori e dentro casa.
Mercoledì mi sono arrangiato saltellando sul piede sano (una fatica assurda!), ieri sono riuscito a procurarmi delle stampelle e un amico mi ha prestato una sedia d'ufficio con le rotelle. 
Grazie a questa sedia mi muovo per casa con meno problemi. 
Sono riuscito a farmi la barba e a lavarmi le ascelle restando seduto davanti al lavandino. Il bidet è stata un'impresa titanica. Scendere le scale con le stampelle... non ne parliamo... esattamente come dormire con il piede bloccato, vestirmi, mangiare, fare le cose più stupide come accendere la tv o prendere cibo dal frigo. 
Grazie a un amico riesco a fare tutto con un po' di fatica e molto stress mentale. Anche indossare una scarpa è impossibile. Ti senti ridotto al 30%. Un peso. Un elefante dentro una cinquecento. Sbatti contro i mobili... un filo del computer può farti inciampare... la cucina è un'isola lontana dove cerchi di arrivare per prepararti una tazza di tè'. 

Questa mattina ho fatto la prima medicazione. 
Ringrazio l'infermiera di nome Bonaria per la gentilezza e la disponibilità. Abbiamo parlato di lavoro, famiglia e piccole cose della vita quotidiana. Le ho chiesto da quanti anni lavora. Mi ha risposto 37 anni; spera di andare in pensione tra 4 anni per godersi un po' la vita e la famiglia. Ha solo un giorno di riposo a settimana e in quel giorno deve fare tutte le cose che non riesce a fare negli altri giorni (vedi spesa, pulizie, lavatrici ecc. ecc.). Passa tutta la settimana in ospedale assistendo le persone che chiedono aiuto per una caduta, una ferita o un dolore muscolare. 
E' stato un incontro positivo che mi ha stimolato una bella dose di endorfine... l'importanza di un sorriso e di una parola gentile. Sono tesori preziosi e aiutano molto di più di un tutore o una medicina.
Ho trovato anche un'infermiera che passa a casa il pomeriggio per farmi l'iniezione per rendere il sangue più liquido ed evitare il rischio di trombosi. 
Prossima medicazione martedì... ora mi attendono giorni di noia, acrobazie casalinghe e, spero, letture rilassanti per passare il tempo.

Qualcuno mi ha detto che sono fortunato: così almeno ti riposi un po'.
Per gentilezza ho evitato di mandarlo a cagare... ma dentro di me ho sparato una raffica di maledizioni.
Non so com'è... ma ho un'idea molto diversa di relax e non contempla una ferita da coltello e un'immobilità coatta di 15 giorni.
Il minimo che si può augurare a questi "bontemponi" è un riposo altrettanto creativo e stimolante. In amicizia... ovvio!

2 commenti:

  1. Io ho avuto la tua stessa "fortuna" un annetto fa. Difficile meditare e riposare se hai dolori o non riesci a muoverti.
    Pronta guarigione, Carlo caro!
    Un abbraccio,
    Elena

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  2. Grazie Elena... speriamo passi tutto velocemente... con rotelle o senza :-)

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