venerdì 26 aprile 2013

BAMBINI DI OGGI


Vi capita mai di guardare il volto di un bambino piccolo, molto piccolo, e di restare incantati dall'espressività del suo volto?
In quel momento hai l'impressione di osservare il volto di un adulto condensato nei lineamenti di una piccola creatura lunga meno di un metro. 
Occhi vividi, intensi... capaci di scrutarti con una profondità disarmante.
Sorrisi aperti, misteriosi, accennati... e lunghi silenzi.
Ti senti osservato, indagato e ti chiedi: "Cosa vede davvero di me?"
Mi è capitato di recente con Ernesto, il figlio della mia datrice di lavoro (un anno e tre mesi) e mi è ricapitato con la figlia di 8 mesi di una sua amica. 
La bambina si chiama Libera Mafalda (già un inno alla libertà, all'indipendenza e alla ribellione) e possiede un'intensità di sguardo e una mimica facciale davvero impressionanti.
E' difficile non fissarla e non restare ammaliati dal suo prorompente carisma.
La mamma mi ha rivelato che già a un mese di età, quando di solito i neonati hanno dei volti poco espressivi e definiti nei lineamenti, lei, tenace e caparbia, aveva già messo su questa faccina sveglia e impertinente.
Riesco quasi a proiettarmi nel futuro... già la vedo... piccola di statura, magra, mora e con due grandi occhi neri... una bella parlantina e una forte curiosità per il prossimo... camminare a testa alta lungo le strade del mondo.
Quando incontri bambini così... riflessi di un mondo famigliare sereno e positivo... ti illudi per un attimo che un futuro migliore ci sarà per lei... per loro.
I bambini di oggi.

3 commenti:

  1. cavolo ... questo post mi costringerebbe a mordermi la lingua ... mumble mumble ... penso solo a come alcuni genitori, senza premeditazione, sicuramente in buona fede, proiettino sui figli le proprie aspirazioni/idee/posizioni; senza pensare che devono solo assecondarne personalità, passioni e idee. La piccola Libera Mafalda ha un cammino segnato già dal nome ... lo trovo triste ... ma senz'altro sbaglio ...

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  2. Permettimi di non essere d'accordo. Non credo che chiamarla Maria o Ivana l'avrebbe resa più serena e felice.

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  3. Non ho precisato che il padre della bambina è argentino... e per loro, il nome Mafalda, ha una valenza particolare che da noi, invece, si perde. Noi siamo anche la nostra storia, la nostra cultura e le nostre esperienze. Il nome di questa bambina è un inno alla libertà... e io così lo leggo. E conoscendo i genitori, due persone squisite, cosmopolite, artistiche... credo proprio che sarà così.

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