sabato 31 agosto 2013

SCAMBIO DI PERSONA


Ieri mi è capitata una cosa stranissima.
Tornavo a casa verso le 15, sotto un sole spietato e un caldo afoso, e tenevo in mano una busta con le camicie da lavare. A un certo punto una bambina a cavallo di una bicicletta da corsa, tutta bardata con la tutina aderente, gli occhiali professionali e il casco aerodinamico, mi taglia la strada sul marciapiede centrale della passeggiata Barcellona di Alghero, e punta verso le strisce pedonali. Mi fermo anche io sul bordo della strada e mi giro a osservarla meglio. Mi sembra la figlia di una mia amica... anche le mi guarda e penso: "Forse si vergogna di salutarmi." Istintivamente le chiedo: "Ma noi due ci conosciamo?"
In un attimo vedo la bambina irrigidirsi e balbettare, indicando la strada alla sua destra: "Sto...sto aspettando mi-mio padre."
Capisco al volo che la bambina mi ha scambiato per un maniaco - uno di quegli sconosciuti da evitare se ti rivolgono la parola - e che la curiosa bardatura da ciclista mi ha fatto credere una cosa che non era. 
"Scusa, ho sbagliato persona" dico subito, girandomi verso la strada e attraversando al volo per evitare casini involuti.
Subito dopo arriva il padre in macchina che la incita a riprendere la corsa e lei, faticosamente, si rimette in marcia.

Il piccolo incidente mi ha fatto pensare a come basti davvero poco per essere fraintesi, giudicati e condannati. 
Basta uno scambio di persona, una parola sbagliata, un piccolo abbaglio... in un tempo dove il prossimo è un potenziale nemico da cui difendersi. 

5 commenti:

  1. Eppure non è sempre stato così per lo meno non sempre...... la diffidenza è un frutto della violenza, spesso solo percepita attraverso i media

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  2. Per me è stato terribile avere la netta sensazione della sua paura.

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  3. Avendo tre figli ed essendomi capitati episodi spiacevoli quando ero bambina, posso testimoniare che la paura che gli succeda qualcosa esiste ed è predominante. Nel contempo, non si può farli vivere nel terrore del prossimo. Io cerco d'insegnargli ad essere attenti più che diffidenti.

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  4. Credo sia complesso gestire la paura che qualcosa di brutto possa succedere ai propri figli. Il mondo esterno è complesso e oscuro... ma spesso, anche il nucleo famigliare nasconde baratri insondabili. Non ho risposte... e meno che mai in questo momento della mia vita. Un caro saluto Niki... e grazie per le belle parole che hai scritto sul mio romanzo. :-)

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