giovedì 19 aprile 2012

INTERNO 11 di ANGELA ROSA


In Italia si scrivono molti libri gialli e molti thriller.
Le edicole e le librerie sono invase da volumi colorati dove gronda sangue, brillano lame assassine, scivolano ombre minacciose.
Sono stati creati commissari e ispettori di tutti i generi.
Personaggi particolari, curiosi, anomali, tradizionali, con poteri speciali, con qualche vizio fin troppo umano e intorno a loro gira una corte di donne fatali, compagne premurose, colleghi con le più svariate peculiarità umane.
L'attenzione maniacale degli italiani (almeno secondo la TV) per i delitti, le scomparse e i misteri, sembra incentivare questa fascia di mercato con sempre nuove proposte.
Kay Scarpetta è prossima alla pensione?
Chissà!
Tra tanti libri di questo genere "abusato", scandagliato e sviscerato da scrittori affermati e da novelle promesse della letteratura, sono "inciampato" in un romanzo che mi ha sorpreso e divertito.
INTERNO 11 di Angela Rosa propone l'ennesimo ispettore di Polizia, Gianni Gardena, un personaggio che riesce subito a creare un rapporto empatico con il lettore.
L'inizio del romanzo lo proietta nella casa della sua infanzia.
Lì, qualcuno è stato ucciso.
Strano entrare nella casa dove hai vissuto con la tua famiglia e rivedere, con i tuoi occhi adulti, la cameretta di allora.
Il romanzo parte da questo salto nel passato per seguire le spire di un'indagine che presenta una sfilza di personaggi che non deludono mai.
Tutti credibili, reali, oserei dire, per la loro capacità di saltar fuori dalle pagine.
L'ironia che impregna il romanzo rende la storia ancora più leggere e piacevole.
La scrittura è scorrevole, sicura e solo in apparenza semplice.
Il finale è sorprendente.
Non delude come capita molto spesso in questo genere di romanzi.
Anzi.
Gianni Gardena è uno dei tanti ispettori-commissari che intasano il mercato editoriale italiano...ma è speciale e non delude con il suo tocco umano e speciale.
Sarà difficile dimenticarlo.
Parola di Lupetto!

L'Autrice mi ha concesso un'intervista che rivela il suo piglio allegro e ironico.
Conosciamola meglio.

1- Com’è nata l’idea del romanzo?
 Il romanzo somiglia ad Eva: nasce dalla costola di qualcun’altro. l’Ispettore Gardena è uno dei personaggi minori del mio primo libro; ha sgomitato per guadagnarsi la sua ribalta. A quanto pare c’è riuscito.
 
2- Come lavori sul carattere dei tuoi personaggi? Ti sei ispirata a persone reali?
 I miei personaggi sono tutti inventati. Sono la rappresentazione delle mille vite che avrei  voluto vivere
 3- Nel mercato editoriale i gialli, i noir, i thriller attirano moltissimi lettori. Non si contano i            commissari e gli ispettori nati negli ultimi anni. Dove collochi Gianni Gardena, il tuo
ispettore?
 Non so, lui è ancora giovane, deve farsi le ossa. Per ora mi accontenterei di vederlo nella vetrina di qualche libreria. Più in là mi piacerebbe vederlo lavorare in coppia... magari con Harry Bosch. 
 4- La tua passione per la scrittura quando nasce e dove e quando ami scrivere?
            Al primo anno delle superiori confessai al mio professore di italiano che volevo scrivere un romanzo e lui mi incoraggiò molto. Sono riuscita a finirlo 25 anni più tardi, ma va bene così, sto recuperando.
Scrivo a casa, di giorno, principalmente sul letto, col notebook sulle gambe.
 5- Nel romanzo si trattano temi delicati come l’omosessualità, la fecondazione assistita, la diversità. Come hai gestito questi argomenti così delicati?
 Per me sono argomenti normali. Se per qualcuno sono delicati, mi spiace, spero di non avere offeso nessuno.
 6- L’ironia pervade tutto il romanzo. Alleggerisce la lettura e rende tutto più scorrevole e piacevole. E’ una caratteristica della tua scrittura o una peculiarità di questo particolare romanzo?
            Gardena mi è molto simpatico: è possibile che nel romanzo questo sentimento si sia tradotto in ironia. Ma è anche possibile che la mia ironia abbia reso l’ispettore Gardena un tipo simpatico. Chissà.
 7- La tua prima memoria culturale?

 Topolino.
 8- Biografia in una playlist?
            La musica non è tra le mie passioni. Posso dirti qualche film: Blade runner, Manhattan, Ladri di biciclette, The new world...
 9- Cosa stai leggendo in questo momento?
 Ho appena finito l’ultimo di King, sarà dura trovare qualcosa di altrettanto buono. Credo che
attaccherò con Victor Hugo.
 10- Mai compiuto illegalità nel nome della cultura?
Ho rubato un libro nell’anticamera di un dentista.
 11- Cosa ti fa paura?
 La morte. Compreso ciò che la precede e ciò che la segue.
 12- Cosa odi e ami della tua città.
            Di Roma amo la grandezza della sua storia.
Detesto tutti coloro che se ne sono impossessati senza portarle rispetto.
 13- Luoghi comuni sull’omosessualità?
Tanti, come per tutte le cose. Credo però che i luoghi comuni abbiano spesso una base di verità.
 14- La frase-scusa preferita?
 Sono stanca.
 15- A 13 anni cosa volevi fare?
 L’agente segreto.
 16 - Hai il potere assoluto per un giorno. La prima cosa che fai?
 Pulizia.
 17- Se la tua vita fosse un film chi sarebbe il regista?
 Nanni Moretti.
 18- Come spiegheresti a un bambino la parola: felicità?
 Hai presente quella cosa che provi quando apri un pacchetto di carte dei Pokemon? Ecco, quella è la felicità.
19- Cosa conta più dell’amore?
Il pianeta terra.
 20- La tua casa brucia. Cosa salvi?
   Computer, maledetto, computer.
 21- Se ti dico Italia... cos’è la prima cosa che ti viene in mente?
 Temo sia “pizza”.
 22- La volta che hai riso di più?
 Temo di non ricordarlo.
 23- Una cosa che non hai mai capito della gente?
 Cosa ci trovi nella gente.
 24- Una cosa che volevi e non hai avuto?
Uno yacht.
 25- Un consiglio che non hai dimenticato?
 Ho una pessima memoria.
 26- Come valuti la tua esperienza al Torneo di Gems?
 Memorabile.
 27- Cosa guardi in tv e cosa odi della tv?
 Posso digerire tutto, tranne gli sceneggiati, Zelig e il varietà del sabato sera.
 28- Una frase che ti rappresenti?
 Una qualsiasi frase che cominci con “io”.
 29- Quanto conta il sesso nella vita?
 No comment.
 30- Il senso più importante?
 Immagino sia la vista.
 31- Il cartone animato più amato da bambina?
 Santo cielo: Candy Candy!
 32- Cosa c’è sempre nel tuo frigo?
 Prima, la maionese. Ora le proteine.
 33- Una cosa stupida che non riesci a smettere di fare?
Mordermi le labbra.
34- Icone moderne?
 Oggi non so riconoscerle. Negli anni ’80, Madonna e Duran Duran.
 35- Il vero lusso è?
 La mattina: spegnere la sveglia e rimettersi a dormire.
 36- Progetti futuri?
 Diventare famosa.
 37- Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni? Tre nomi.
 Clint Eastwood, Stephen King e Olga Fernando per tradurre.
 38- Se alzi gli occhi al cielo a cosa pensi?
 Se ci sono delle nuvole, che è bellissimo.

***
Grazie ad Angela Rosa per la simpatia e la disponibilità.
Non vi resta che leggere il suo romanzo.
Non ve ne pentirete.

8 commenti:

  1. Da segnare per una prossima lettura!
    Intanto sono a metà del tuo...piacevolissima sorpresa, scorrevole, interessante, ben scritto..
    Pregusto il momento in cui tutti andranno a dormire e finalmente nel silenzio accenderò il mio ebook reader...

    Nott.

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  2. Grazie carissimo anonimo...fammi sapere cosa ne pensi alla fine del libro. :-)

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  3. Peccato, l'inizio sembrava così promettente! Sai non sono riuscito a finire questo libro. E' come se a metà ti fossi perso, avessi perso l'ispirazione e avessi messo in questo testo di tutto e di più, per riempirlo, per arrivare alle 380 pagine che fanno tanto "scrittore". L'episodio della lite tra Denis e sua madre è disarmante, poi il "salvataggio" da parte di Denis in camera di Danette,...insomma tutto diventa terribilmente banale, già letto, stiracchiato. Una caduta incomprensibile che si accompagna alla noia di quelle descrizioni minuziose, interminabili, inutili, che se all'inizio segnavano un ritmo, portate alle lunghe diventano di una monotonia insostenibile. Diverse, poi, le incongruenze all'interno del testo, come quando Danette (p. 55) sfiora con le dita le tavolette appena appese da Denis, lei che pochi istanti prima nemmeno riusciva ad appenderle salendo su una sedia: è cresciuta di colpo?
    Peccato, davvero peccato. Sarebbe potuto essere un bel racconto, sicuramente da pubblicare. Lavoraci ancora su, il talento c'è, ma acerbo.

    Nott.

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  4. Caro Anonimo, mi dispiace molto che la mia storia ti abbia annoiato costringendoti a chiudere il libro prima della fine. Ci tengo a precisare che non ho riempito il romanzo di cose inutili per arrivare alle 380 pagine che fanno tanto scrittore. Ho scritto una storia. Può piacere o no. Ma ti posso assicurare che ci ho messo tutto me stesso. Mi dispiace se questo "tutto me stesso" non è bastato a rendere il libro piacevole per i tuoi occhi. Il litigio tra Denis e la madre è disarmante? Forse. Nella mia vita ho visto (e vedo) cose più disarmanti nella relazione tra persone. Credimi. Per quanto riguarda la presunta incongruenza della pag. 55, ci tengo a precisare che Danette chiede l'aiuto a Denis perché non arriva ai chiodi conficati sulla trave. Le tavolette sono delle lunghe corde con delle, appunto, tavolette di legno disegnate. Se ne deduce che una volta appese pendano ovviamente verso il basso. Solo per questo motivo Danette riesce a sfiorarle con le mani. Nessuna crescista misteriosa quindi. Grazie per i consigli, comunque. Tutto torna utile. Un saluto sorridente :-)

    Carlo Deffenu

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  5. BRAVISSIMO!!!
    Per me il tuo libro è bellissimo: l'ho letteralmente divorato. Ed io sono un'accanita lettrice (e di cose belle, mica cotiche!). Mi piace moltissimo il tuo stile e nessuna descrizione è noiosa o fine a se stessa. C'è un filo sottile (che non sfugge ad un lettore attento) che collega ogni evento, dalla prima pagina all'ultima. (così come non sfugge all'umano attento il filo sottile che collega i giorni della nostra vita, dal primo all'ultimo) Belli i personaggi e ben caratterizzati, già mi mancano...bellissimo l'intrecciarsi delle vicende, altro che banale, e bellissimo anche il finale, per nulla scontato. Per me il cartaceo lo merita eccome e sono pronta a scommettere che avrò i tuoi libri sul mio scaffale accanto a quelli di Marcello Fois prima di quanto tu creda....E BRAVO CARLO DEFFENU !!!

    Lucia Cornaglia (io mi firmo...)

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  6. Dirti che non ho saltato sulla sedia sarebbe una sciocca bugia. Tutto potevo immaginare meno che vedere il tuo nome sul mio blog. Il famoso "filo sottile" che tutto unisce e lega? Come hai saputo del romanzo? Sono davvero curioso. Le tue parole mi fanno bilanciare i colpi bassi della recensione precedente. Ecco. Si capisce come sia chiaro che una storia può davvero smuovere sentimenti, pensieri ed emozioni nettamente contrastanti. Sono felice di averti catturato con le mie parole e i miei personaggi. Li amo come persone reali. Spero che il tuo augurio si avveri presto. Marcello Fois? Un maestro irraggiungibile.
    Un abbraccio...e...come direbbe Polar...BUONA VITA!:-)

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    1. Uuuh addirittura saltare sulla sedia!?!....saranno passati anche 20 anni (...azz....! ) ma non sono mica una zombie...
      Come ho saputo del romanzo? Boh, non me lo ricordo...ah si, spulciando fra gli ebook su ibs in cerca di qualcosa di interessante da scaricare. All'inizio pensavo fosse un tuo omonimo, poi cercando notizie sul libro sono arrivata qui, al tuo blog. Avrei cmq capito che si trattava proprio di te, dalle prime pagine: c'è molto del Carlo ragazzo che ho conosciuto allora (sai che ricordo sempre i tuoi bellissimi disegni, quelli con 3 milioni di personaggi e cose dentro?)
      E poi amo gli esordienti, perchè HO UNA FIGLIA SCRITTRICE! (solo che lei sta per essere pubblicata in cartaceo, quindi ti batte...eh, eh, eh...)
      Oh ma dobbiamo raccontarci i fatti nostri in pubblico?
      Ricambio l'abbraccio e mi permetto di consigliarti un bellissimo libro appena terminato (io sono una bookhaolic, si era capito?): "Il nome giusto" di Sergio Garufi.
      Stateme buono Deffè! (e salutami Antonio, Leyla e Giuliano...)

      LC

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    2. Battermi non è difficile. :-)
      Fammi sapere quando esce il libro di tua figlia. Sono curioso di leggerlo. Il testo che mi consigli...lo leggerò di sicuro.
      I miei disegni. Mamma mia...che tempi!!!
      Il mondo è davvero piccolo.
      Invierò i saluti. :-)
      Un abbraccio sincero.

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