lunedì 17 giugno 2013

CUORE PULSANTE

Ieri mattina, mentre mi preparavo per andare al lavoro, sento un richiamo acuto e insistente provenire dal terrazzo. 
Fuori c'è la gabbia con i miei canarini, Camillo e Meringa, e subito penso a qualche uccello selvaggio arrivato in picchiata per approfittare di un po' di scagliola saltata fuori dalla mangiatoie. 
Ci si mettono anche le tortore a rompere le scatole e sono loro, spesso, a contagiare i pidocchi ai miei canarini - e allora vai con lo spray per aiutarli a liberarsi di questi fastidiosi parassiti - che, incuriositi, li osservano inebetiti chiedendosi da dove saltino fuori quelle "aquile immense". 
Il giorno che vedono un gabbiano cosa fanno? Schiattano di paura? 
"Guarda... un DC 9 con le piume!"

Incuriosito da quel richiamo mi affaccio e cercando con lo sguardo la fonte di quel suono mi accorgo che su un filo del bucato c'è un uccellino di piumaggio scuro che lancia il suo verso con insistenza, guardandosi intorno.
Penso... adesso si accorge di me e vola via.
Scosto la tenda... niente. Lui resta sempre lì a urlare al mondo non so bene cosa.
Sbuco con la testa fuori dalla porta e ancora niente. Non vola.
Esco in terrazzo e lui mi guarda e non spicca il volo.
Mi avvicino e in quel momento noto un uccello uguale a lui, ma un po' più grande, arrivare in planata verso il balcone. 
Quando si accorge di me devia di colpo la traiettoria e si nasconde tra i rami di un albero nel giardino della vicina. 
L'uccellino sul filo del bucato riprende a "gridare" con ancora più vigore.
Capisco in quel momento che si tratta di un cucciolo alle prese con i suoi primi voli.
Con quel verso chiama la mamma e, spaventato, non si muove di un millimetro da quel filo sospeso nel vuoto.
Rientro in casa immediatamente per non spaventarli e permettere così il salvataggio.
Passano due minuti e il richiamo cessa di colpo.
Mi affaccio incuriosito e sul filo del bucato non c'è più nessuno... solo qualche molletta orfana, nient'altro.

La mamma è sempre la mamma... con le piume, la pelliccia, di peluche, con le corna, con la proboscide, maculata o glabra... è sempre lei. 
Il cuore pulsante della nostra infanzia.

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