giovedì 28 giugno 2012

LA NOTTE DEL GATTO NERO di ANTONIO PAGLIARO


Può una telefonata alle 3.32 della notte cambiarti la vita?
Giovanni Ribaudo, insegnante palermitano, lo scoprirà sulla sua pelle ascoltando la voce di una donna misteriosa che cerca suo figlio Salvatore.
Salvatore non è rientrato a casa.
La camera è vuota.
Il letto intatto.
Dopo affannose ricerche, il mattino dopo, Giovanni scopre, insieme a sua moglie Vera, che Salvatore è stato arrestato con un'accusa terribile e infamante che scardina tutte le certezze di un padre ligio alle regole e fedele a parole importanti come Giustizia e Legge.
Giovanni, per scagionare e liberare il sangue del suo sangue, si rivolge a un avvocato impegnando nell'impresa difensiva i suoi pochi risparmi.
E' tormentato dai dubbi e più di una volta viene tentato dall'orribile pensiero che quello che si dice di suo figlio sia tutto vero.
Chi ha cresciuto per tanti anni?
Un alieno?
Uno sconosciuto?
Un criminale?
La fine dei soldi, e la mancanza di risultati pratici, spinge Giovanni a cercare aiuto in un amico dell'avvocato che presta denaro a tassi da strozzinaggio.
C'è sempre un meccanismo da ungenre, un magistrato da omaggiare, un secondino da farsi amico.
Il primo passo verso l'inferno è stato compiuto.
Da questo punto in poi, la discesa verso gli abissi della disperazione, non troverà più un freno o una fine salvifica.

Il romanzo di Antonio Pagliaro è un pugno nello stomaco.
Un grido d'allarme.
Una prova asciutta, cruda e violenta che non lascia spazio al sorriso, alla speranza.
Una storia nera, nerissima, che spaventa ancora di più per la sua pressante attendibilità.
In tutti noi c'è un pezzo di Giovanni Ribaudo.
A tutti noi potrebbe capitare di rispondere a una telefonata inattesa nel cuore della notte e...

Non voglio rivelare nulla della trama.
Vi posso solo dire che quando si inizia a leggere le prime righe del libro...la trappola si chiude...e bloccati dalle spire della storia, non riuscirete a liberare la mente fino alla fine del romanzo.
Provare per credere.

L'autore mi ha concesso un'intervista che pubblico di seguito.
Le sue risposte sono sincere e taglienti.
Ironiche e senza mezze misure.
Capisci subito che tipo d'uomo ti trovi davanti.
Senza sbavature e concessioni.
A volte urticante.
Mai compiacente.
Esattemente come il suo romanzo.

***
1- Com’è nata l’idea di un romanzo che racconta la lenta discesa all’inferno di un uomo comune?
 Non è mai nata l'idea di un “romanzo che racconta la lenta discesa all’inferno di un uomo comune”. È nata l'idea di uno scontro impari fra un uomo e poteri troppo grandi per lui. Ma come, davvero non lo ricordo più.   
 2- Il titolo mi aveva fatto pensare a un romanzo di tutt’altro genere. Nel romanzo il GATTO NERO è un locale dove il protagonista va a bere con un vecchio amico d’infanzia. Mi spieghi la scelta del titolo? C’è qualche significato nascosto?
 Nessun significato nascosto. Nel romanzo il “Gatto nero” è un locale notturno. Dentro questo locale avvengono cose che sono importanti per la trama. In particolare, una notte il protagonista incontra un vecchio amico. È quella “la notte del gatto nero”, ed è la notte che cambia il corso delle cose.
 3- La storia che hai scritto è un vero pugno allo stomaco. Non c’è speranza, luce, via d’uscita. C’è sempre un pesce più grosso che mangia il pesce più piccolo. Mafia, secondini e poliziotti compiacenti, magistrati vendicativi, usurai senza scrupoli, estorsori, killer…tutta fantasia sfrenata o ti sei ispirato a fatti di cronaca reale?
 Come scritto a pagina 8, si tratta di opera di invenzione: “frutto della fantasia dell'autore”, che peraltro non mi pare sfrenata.
 4- Il romanzo non lesina scene crude e violente. Eppure, nonostante questo, non si eccede mai nella violenza gratuita. Per quanto assurda, dura, rivoltante, è sempre in sintonia con il contesto che si racconta. Ti sei posto il problema di quanto e come costruire quelle scene?
 Mi sono posto il problema di costruire non solo quelle scene, ma anche tutte le altre.
 5- La tua passione quando nasce e dove e quando ami scrivere?
 Nasce da bambino. Mi piace scrivere al mattino presto, se riesco già dalle 6. Dove: casa è l'unico luogo dove trovo la concentrazione giusta.
 6- È uscita proprio in questi giorni la notizia che la Cassazione ha confermato la condanna dei poliziotti coinvolti nella morte di Federico Aldrovrandi. C’è ancora giustizia nel nostro Paese? Si può morire per un fermo di Polizia a 18 anni? Il tuo romanzo fa pensare che non ci sia più speranza…
 Il mio è appunto un romanzo e come ogni romanzo drammatizza.
 7- Essere siciliano cosa significa per te? Influenza la tua scrittura?
 Certamente influenza la mia scrittura. Riguardo a cosa significhi, non so come sarebbe non esserlo quindi non lo so.
8- Il tuo romanzo è un Tarantino senza ironia e molta più cattiveria.
Accostamento esagerato il mio?
 Ho cercato di scrivere senza ironia, è vero: cercavo una storia molto nera (i romanzi precedenti lo sono un po' meno), una storia senza spiragli. Non so se accostarmi a Tarantino è esagerato, a me sembra semplicemente che scriviamo cose diverse.  
 9- La tua prima memoria culturale?
 I fumetti di Asterix. O forse L'isola del tesoro, o I ragazzi della via Paal. Sono letture che ricordo ancora.
 10- Biografia in una playlist?
 Posso dirti che amo molto la musica dei Sigur Ros, ma non ne farei una biografia: mi sembra troppo triste.
 11- Cosa stai leggendo in questo momento?
 Leggo molte cose brutte che abbandono presto. Non le cito. Ti dico invece che i due libri più belli letti nell'ultimo mese sono “Il caso Collini” di Ferdinand von Schirach e “Il padre d'inverno” di Andre Dubus.
 12- Mai compiuto illegalità nel nome della cultura?
 Ho anche io un pc e una connessione internet. 
 13- Feticismi tecnologici?
 Sono un audiofilo. Anni fa era una malattia. Ora sto meglio, ma la musica va ascoltata in un certo modo, se no mi arrabbio.
 14- Cosa odi e ami del web?
 Naturalmente amo trovare le informazioni che mi servono in pochi secondi. Non odio nulla, il web è sterminato, le cose che non mi piacciono non vado a cercarle e loro non trovano me.
 15- Un gesto politico importante?
 Trasferire il Vaticano a Bamako, in Mali.
 16- La frase scusa preferita?
Non ne ho una, raramente uso scuse, sono molto diretto.
 17- A 13 anni cosa volevi fare?
 Lo scrittore, e avevo già scritto due romanzi (di cui per fortuna non conservo copia ma solo memoria).
 18- Hai per un giorno il potere assoluto: la prima cosa che fai?
 Chiudo le Borse valori in tutto il mondo. Nazionalizzo i servizi essenziali e anche quelli non essenziali. Istituisco la pena di morte per chiunque usi la frase “ce lo chiedono i mercati”.
 19- Se la tua vita fosse un film chi sarebbe il regista?
 La mia vita per fortuna non contiene sufficienti tragedie da farne un film.
 20- Come spiegheresti a un bambino la parola: felicità?
 Non serve spiegargliela.
 21- Cosa conta più dell’amore?
 Se amore inteso in senso lato, probabilmente nulla.
 22- La tua casa brucia, cosa salvi?
 No, la mia casa non brucia, ho appena controllato. Grazie comunque per l'avviso.
 23- Se dico Italia… cos’è la prima cosa che ti viene in mente?
 La canzone di Mino Reitano.
 24- La volta che hai riso di più?
Sono tante, ma per esempio rido ogni volta che rivedo “Il secondo tragico Fantozzi”.
 25- Una cosa che non hai mai capito della gente?
 Non capisco molte cose di me, figurati degli altri.
 26- Una cosa che volevi e non hai avuto?
 Un ciclomotore a 14 anni.
 27- Un consiglio che non hai dimenticato
 Il consiglio dei ministri dell'ultimo governo Berlusconi, che roba meravigliosa.
 28- Come valuti la tua esperienza al Torneo di Gems?
 Be', c'è un mio romanzo in libreria pubblicato nella collana più bella del più raffinato editore del gruppo, quindi direi che è andata benino, o no?
 29- Cosa guardi in tv e cosa odi della tv?
 Guardo soprattutto partite di calcio. Le cose che potrei odiare non le guardo, quindi poi non le odio.
 30- Una frase che ti rappresenti?
 Non credo esista una frase che mi rappresenti.
 31- Quanto conta il sesso nella vita?
 Contava di più per John Holmes.
 32- Il senso più importante
 La vista.
 33- Il film animato e la serie tv più amati da bambino?
 Le cose che mi piacevano di più erano SuperGulp!, poi Goldrake. 
 34- Cosa c’è sempre nel tuo frigo?
 Succo di ananas e yogurt alla frutta.
 35- Una cosa stupida che non riesci a smettere di fare
 Accendere la tv quando ho sonno. 
 36- Icone moderne?
 No, grazie, niente icone fuori dal desktop.
 37- Il vero lusso è?
 Leggere o scrivere ogni volta che lo desideri.
 38- Progetti futuri?
 Dedicarmi al lusso.
 39- Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni? Tre nomi.
 Questi tre nomi non devo invitarli perché cenano già con me ogni sera.
 40- Se alzi gli occhi al cielo cosa pensi?
 Guarda un po', c'è il sole.

***

Ecco qui.
Ringrazio Antonio Pagliaro per la sua collaborazione.

P.S.- ci vado a naso, ma il suo libro sono certo resterà tra le cose più interessanti che avrò letto in questo 2012.

Copertina: 7
Trama: 9
Storia: 9
Stile: 10
Personaggi: 10

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