La fotografa Mary Shannon Johnstone, sono anni che cerca di puntare il suo obiettivo - e quindi l'attenzione dell'opinione pubblica - sul problema del randagismo, sull'importanza della sterilizzazione e sulle adozioni, non tralasciando le condizioni degli animali finiti nei centri di raccolta o nei rifugi: una marea infinita di animali di tutte le età, razze e taglie, che viene arginata solo con l'uso sistemico dell'eutanasia.
Sono due i progetti realizzati dalla fotografa del North Carolina, il primo, Shelter Life, mette in evidenza gli animali chiusi nelle gabbie, gli sguardi spaventati e imploranti, i guaiti strazianti, lo scodinzolio speranzoso, l'attesa terrorizzata di tutti, compresi i criceti che annusano l'aria con i loro baffetti nervosi.
Il secondo, Discarded Property, molto più crudo e violento, illustra il destino degli animali sottoposti ad eutanasia: copri inermi chiusi dentro un sacco nero, anonimo e definitivo.
Le immagini che seguono sono molto dure, violente, sconvolgenti nella loro terribile crudezza.
Se siete impressionabili non andate oltre nella visione del post.
Se invece volete vedere... per capire... per percepire la portata del fenomeno... non chiudete gli occhi.
Ci ho pensato un po' se pubblicare o meno queste immagini... poi, alla fine, mi sono convinto che la messa a fuoco di Mary S. Johnstone è rispettosa, lieve... mai macabra o splatter... partecipe e silenziosa. Una preghiera d'aiuto... ecco... una preghiera... per fare in modo che questo sterminio silenzioso possa venire fermato con leggi precise e interventi decisi.
Che tristezza infinita!
RispondiElimina...terribile, ma grazie per il post: se non si sa e non si accetta di comprendere quanto l'uomo e le sue manifestazioni siano "nemici e distruttivi" di qualunque forma di vita che ci circonda, non ci sara' nessuna speranza di porre fine alla barbarie perpetrata ogni giorno, ogni ora, ogni minuto...
RispondiEliminabravo Carlo, sensibile ed equilibrato.
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