Dopo il libro culto "Gomorra" di Roberto Saviano è complicato parlare di camorra in modo nuovo e originale. Tutto rischia di sembrare vecchio, datato e già "sentito". Siamo invasi da fiction che raccontano il lato oscuro della società: Mafia, camorra, banda della Magliana, banda della Uno Bianca, Piovra, Falcone, Borsellino. Sotto questo fuoco incrociato di morti, vendette e silenzi mi chiedo se ci sia un modo diverso per rappresentare una realtà complessa e articolata come quella della malavita, all'interno di un romanzo che non sia pensato come un libro-inchiesta.
Ho chiesto questo e altro a GIUSEPPE MAROTTA, autore di uno splendido romanzo intitolato I BAMBINI OSSERVANO MUTI LE GIOSTRE DEI GRANDI, arrivato tra i 30 finalisti del Torneo IoScrittore di Gems.
Com’è nata l’idea di un romanzo che racconta la camorra attraverso gli occhi di un bambino?
L’idea di raccontare la realtà dal punto di vista di un bambino mi ha sempre affascinato. Sono stato folgorato dal Giovane Holden e credo di non essermi ancora ripreso. Per quanto riguarda il mio romanzo, l’idea è nata guardando “Certi Bambini” dei fratelli Frazzi, tratto dall’omonimo romanzo di Diego de Silva. Mentre guardavo quel film, in cui il bambino protagonista viene assoldato per diventare un killer della camorra, mi sono chiesto se poteva esserci un percorso diverso per un bambino che nasceva in un contesto contaminato come quello camorristico, e così è nato Remì: il protagonista del mio romanzo. Remì è la voce critica all’interno di una famiglia di camorristi.
2- Come lavori sul carattere dei tuoi personaggi? Ti sei ispirato a persone reali?
In genere riproduco personaggi che, nel bene o nel male, mi affascinano. Per lo più sono personaggi reali. Zio Geggè ad esempio, è un personaggio che ho ritrovato tante volte, in tante persone, nelle zone in cui sono nato. Esistono tanti zio Geggè con sfaccettature diverse, io ho cercato di creare un personaggio che un po’ le contenesse tutte.
3- La realtà supera la fantasia? Leggendo il tuo libro in più di un passaggio viene questo dubbio.
Io non ho dubbi che la realtà superi la fantasia. Molte cose che ho raccontato nel mio romanzo sono accadute e continuano ad accadere a Napoli come altrove. Una sera di tanti anni fa, in Calabria, decapitarono un ragazzo e, con la testa, i suoi killer giocarono a calcio nella piazza del paese.
4- La tua passione per la scrittura quando nasce e dove e quando ami scrivere?
Credo sia nata durante le scuole elementari, scrivevo temi chilometrici.
Scrivo in taverna, di sera, su un tavolo ikea, anche se amerei farlo di mattina.
Durante il giorno prendo per lo più appunti su pezzi di carta che infilo poi nelle tasche: di sera le svuoto sulla scrivania.
5- Dopo un libro importante come quello di Saviano (Gomorra) si può ancora scrivere storie di camorra per aggiungere qualcosa in più?
Si devono scrivere storie di camorra. Saviano ha tracciato il perimetro, ha indicato il percorso. Tutti gli altri dovrebbero continuare a raccontare storie di camorra per far sì che questo perimetro, tracciato da Saviano, sia sempre più visibile. In molti lo fanno e sono bravi. Uno tra tanti: Sergio Nazzaro, da leggere il suo “io, per fortuna c’ho la camorra” Fazi editore.
6- Chi è lontano da certe realtà geografiche potrebbe storcere il naso davanti a certi passaggi e certi rituali. Hai cercato di veicolare il messaggio o hai scritto d’impulso?
Ho scritto d’impulso, cercando di veicolare un messaggio di speranza: nulla è perduto se ci si pente.
7- La tua prima memoria culturale?
“Il treno del sole” di Renée Reggiani. Era un libro di narrativa che ci era stato assegnato in terza media. Raccontava di una ragazzina che emigrava con la sua famiglia da Agrigento a Torino nei primi anni settanta. Leggendolo capii che scrivere poteva essere interessante.
8- Biografia in una playlist?
Futura, Anna e Marco di Lucio Dalla
Alice e Leva calcistica classe 68 di Francesco De Gregori
Ogni volta e Liberi Liberi di Vasco Rossi
La vita è adesso e Tamburi Lontani di Claudio Baglioni
Per gli stranieri non saprei dirti i titoli delle canzoni, ma posso citarti i gruppi nell’ordine cronologico di quando li ho sentiti per la prima volta e mi sono piaciuti: Prefab Sprout, Simply Red, ColdPlay.
9- Cosa stai leggendo in questo momento?
Ho appena finito “Venti corpi nella neve” del nostro Giuliano Pasini, di cui scriverò sul mio blog. Ora sono alle prese con “La storia di un matrimonio” di Andrew Sean Greer. Non ho mai letto nulla di lui. L’ho comprato al supermercato. Sono stato attratto dal titolo.
10- Mai compiuto illegalità nel nome della cultura?
Una volta per distrazione ho portato via un libro che ho trovato in una camera d’albergo.
11 – Cosa ti fa paura?
Il pregiudizio
12- Cosa odi e ami della tua città?
Dove vivo adesso, in provincia di Varese, odio il cielo grigio quando sembra sul punto di piovere, ma poi non piove. Amo il boschetto davanti casa mia.
13- Luoghi comuni sulla Camorra?
“Tanto si ammazzano tra di loro” – “La Camorra da lavoro”
14- La frase-scusa preferita?
“Non me la sento”
15- A 13 anni cosa volevi fare?
Il chirurgo.
16- Hai il potere assoluto per un giorno. La prima cosa che fai?
Elimino la fame nel mondo.
17- Se la tua vita fosse un film chi sarebbe il regista?
Indeciso tra Scorsese e Woody Allen
18- Come spiegheresti a un bambino la parola: felicità?
Gli direi che è un po’ come quando suona la campanella che annuncia la fine dell’ultimo giorno di scuola. Avrai giornate piene di libertà.
19- Cosa conta più dell’amore?
La salute
20- La tua casa brucia. Cosa salvi?
Le chiavi dell’auto, la mia compagna, i suoi due figli e qualche cuscino.
21- Se ti dico Italia…cos’è la prima cosa che ti viene in mente?
Mino Reitano che canta “Italia, Italia.”
22- La volta che hai riso di più?
La prima volta in viaggio con la mia compagna: due minuti per montare una tenda, due ore per rimetterla a posto.
23- Una cosa che non hai mai capito della gente?
Quando litigano per questioni di principio.
24- Una cosa che volevi e non hai avuto?
Una motocicletta, ma non è detto che prima o poi non me la compri.
25- Un consiglio che non hai dimenticato?
Se non hai nulla da dire, taci. Letta in un libro di Montanelli, alcuni anni fa.
26- Come valuti la tua esperienza al Torneo di Gems?
Stimolante. Per la prima volta un mio romanzo è finito in mani serie.
27- Cosa guardi in tv e cosa odi della tv?
Guardo qualche telegiornale. Spesso, Invasioni barbariche e quando capita, Che tempo che fa. Odio i reality.
29- Una frase che ti rappresenti?
Tutto è relativo
30 – Quanto conta il sesso nella vita?
Aria, Acqua, Terra, Fuoco, Sesso. Il quinto elemento primario.
31 – Il senso più importante?
Il tatto, perché entri in relazione con le cose, con le persone. E’ comunicazione.
32- Il cartone animato più amato da bambino?
Napo Orso Capo, Willy il Coyote e Orso Yoghi.
33 – Cosa c’è sempre nel tuo frigo?
Prosciutto crudo e mozzarella
34 – Una cosa stupida che non riesci a smettere di fare?
Curiosare sul forum di Io Scrittore. Dove spesso si parla di tutto tranne che di scrittura. Ma in fondo anche quella roba lì è letteratura.
35 –Icone moderne?
Lady Gaga e i tatuaggi.
36 – Il vero lusso è?
Fare cose che ti piacciono
37 – Progetti futuri?
Lavorare meno, scrivere e leggere di più
38 – Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni? Tre nomi.
Woody Allen, Massimo Troisi, Robert De Niro
40 – Se alzi gli occhi al cielo a cosa pensi?
Ai miei genitori e a mio fratello.
***
Grazie Giuseppe per le tue gentili risposte. Scoprire che dietro un libro si nasconde una bella persona è una piccola gioia da non sottovalutare. Vi consiglio vivamente la lettura di questo romanzo. I personaggi che lo animano resteranno impressi nella vostra memoria a lungo.
ALIAS
Complimenti ad Alias per le qualità di giornalista e non solo e a Giuseppe per le risposte e per il suo lavoro!
RispondiEliminagiammy
Il merito è tutto di Giuseppe. :-)
RispondiEliminaCon occhi grandi così! OO
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