Nella copertina si legge: "Bello, infingardo e dal fascino...diabolico. Un investigatore così non l'avete mai incontrato."
Peccato che poi, il messaggio in copertina, sia stato cambiato. Ora si legge: "Gira vestito come un punk, non si alza prima di mezzogiorno, passa delle notti d'inferno e profuma di fiammifero sfregato."
Qualunque sia la copertina, provvisoria o definitiva, quello che rimane chiaro è che il commissario Ermanno Sensi è un tipo molto particolare.
Ma in fondo, come potrebbe non esserlo, con un demone imprigionato dentro il suo corpo?
Il secondo romanzo scritto da Susanna Raule è una corsa contromano verso la follia, l'ironia e il puro divertimento. C'è un cadavere, quello di una ragazza seppellita insieme a un gallo nero (strano presagio), c'è una bambina rapita, un tatuaggio misterioso, una strano ricatto e un amore mai dimenticato.
Ermanno Sensi si muove in questo scenario - tra locali goth, vecchi satanisti gay e combricole scalcinate - per risolvere un doppio caso tra Torino, Milano, Sarzana e La Spezia, nonostante la sua pigrizia e inettitudine.
Uno stile asciutto, ironico, tagliente, dissacrante...per una penna che riesce sempre a coinvolgere il lettore con il suo stile inconfondibile.
Ciao, Susanna. Com’è iniziato questo 2013?
Ciao Carlo. Ti dirò, è cominciato anche bene. Di solito mi
sveglio rantolante, quest’anno sono riuscita a evitare. Sarà la vecchiaia?
Con il romanzo “Satanisti perbene” sei arrivata al
secondo volume della serie dedicata al commissario Ermanno Sensi. Puoi tirare
un bilancio del tuo viaggio letterario fino a questo momento?
Non so se posso fare un bilancio. Non sono molto brava in
queste cose. Sono molto soddisfatta e nello stesso tempo ho ancora un sacco di
idee, di progetti, di esperimenti da tentare. Scriverei comunque, ma l’idea di
farlo con uno scopo ben preciso la maggior parte delle volte mi aiuta a
focalizzarmi. Spero che questo sia solo l’inizio, diciamo.
Come è nata l’idea del secondo romanzo e come hai approfondito
usi&costumi dei satanisti…perbene e no?
Ho fatto un po’ di ricerche, chiaramente. Ho anche
conosciuto un certo numero di satanisti, perbene e meno perbene, ma poi ho
fatto un po’ come volevo io. Non mi piace aderire troppo alla realtà o a quello
che il lettore può percepire come realistico. Se volessi farlo mi darei al
giornalismo. Preferisco che lo specchio deformante del mio punto di vista sia
evidente.
Leggendoti si ha la netta impressione che ti diverta
molto. Ti è mai capitato di ridere da sola per una scena scritta da te?
È un po’ imbarazzante, ma mi capita di continuo. Il mio
ragazzo mi sente e scuote la testa, rassegnato. Alle volte piango anche, però.
Diciamo che quando scrivo sono emotivamente labile, mi colpisce tutto con più
forza che nella quotidianità. Anche per questo non so mai quanto passi al
lettore e quanto sia un mio film mentale.
Ermanno Sensi, in questa nuovo libro, “esce” di più. E’
più fragile, più trasparente, più “umano”. Nel raccontarlo ti sei ispirata a
qualcuno o è tutto frutto della tua fantasia?
No, no, nessuna ispirazione reale. Ovviamente, ha dei tratti
di varie persone, ma specialmente rappresenta una parte della mia personalità.
D’altronde, non c’è niente di più proiettivo di un personaggio immaginario. Se
non fossi io, chi altri dovrebbe essere? Poi, come tutti i personaggi, a un
certo punto diventa quasi reale, con le sue caratteristiche distintive e il suo
modo di pensare. Per me è molto facile sapere che cosa farebbe Sensi in questa
circostanza o quella. E per lo più è quasi esattamente il contrario di quello
che farei io. Però... avrei preso in considerazione quella possibilità, no? Io
la scarto, lui la sceglie, ecco.
Sensi è uno che con le donne ci sa fare. Uno capace di
infilarsi sotto le lenzuola di una donna senza troppi giri di parole. E’ un
tipo d’uomo che potrebbe intrigarti o con te andrebbe inesorabilmente in
bianco?
No, via. Sensi è un semi-professionista, un giro
bisognerebbe farcelo per forza. Credo che i problemi veri, con lui, inizino
circa un microsecondo dopo il sesso. Come con la maggior parte delle persone
vere, a pensarci bene. Se i problemi iniziano già prima diventa masochismo.
Nel romanzo c’è qualche dubbio sulla sessualità di Sensi.
Mainardi su tutti inizia a farsi delle strane idee. E tu giochi molto con le
battute e i doppi sensi. Ti sei mai auto-censurata per una scena, o un dialogo,
troppo…coraggiosi?
Mh. Domanda difficile. In generale potrei dirti di no, ma
non sarebbe del tutto vero. A volte ho scritto dei dialoghi di pessimo gusto,
offensivi, denigratori. Rileggendoli ho sempre cercato di fare in modo che
fosse chiaro che erano ironici o che esprimevano il particolare punto di vista
di un personaggio. Ma questo vale per i commenti razzisti o per la violenza
verbale in genere. Non mi pongo restrizioni per quanto riguarda il
comportamento sessuale dei personaggi. Tra omo e etero Sensi si definisce
“eclettico”, se non sbaglio. “Eclettico” è quello che siamo tutti, in un campo
o nell’altro. E solo Mainardi sembra considerarlo importante, nemmeno per
motivi molto disinteressati, tra l’altro.
Hai in cantiere altri romanzi della serie? Qualche
anticipazione?
Ho consegnato il prossimo libro della serie, che per il
momento si chiama “L’architettura segreta del mondo”. È un libro notevolmente
meno “satanico”, ma anche molto più duro degli altri. Esploro un altro pochino
il passato di Sensi e chiarisco una volta per tutte qual è la cosa che l’ha
quasi fatto impazzire, mentre era infiltrato. Nello stesso tempo, spero che il
libro sia anche un’ode all’umanità e alla sua complessità. Come vedi, voliamo
basso.
Cosa differenzia il lavoro di scrittura per un fumetto e
quello per un romanzo?
Quasi tutto. La sceneggiatura è una scrittura di tipo
tecnico. Scrivi per il disegnatore e per il lettore finale nello stesso
momento, quindi alterni momenti puramente letterari a momenti in cui dai
istruzioni a qualcun altro, cercando di fargli capire qual è il tono emotivo di
ogni passaggio. Quando sceneggi un fumetto hai anche dei limiti di spazio ben
precisi. Devi calibrare con grande attenzione i tempi narrativi. Devi tenere in
considerazione la parte visiva. Sono due cose davvero diverse.
Progetti fumettari?
Con precisione non lo so. Sono diventata molto più
selettiva. Finalmente pare che uscirà il graphic novel che ho scritto per
Casterman quasi quattro anni fa, per i disegni di Armando Rossi, e che finora è
rimasto bloccato per motivi a me incomprensibili. Era semplicemente bloccato,
senza che nessuno in casa editrice sapesse con esattezza perché e con l’editor
che si era dato alla macchia. Adesso è stato impaginato e dovrebbe uscire verso
la fine del 2013 in
Francia. Spero che verrà pubblicato anche in Italia, ma non è propriamente in
mio potere garantirlo. Ho anche un’altra cosa in cantiere, ma devo trovare i
partner giusti con cui realizzarla. Vorrei evitare gli errori fatti in passato,
per quanto possibile.
Hai in mente qualche storia che non prevede il
commissario Sensi?
Oh, sì. Ho scritto un romanzo folle che ha come protagonista
un uomo politico freddo e calcolatore. Un romanzo di fantascienza, niente meno.
È un libro che ho coccolato per qualche anno e che mi piace molto. In questo
momento lo sta leggendo la mia editor, ma sono consapevole del fatto che in
Salani dovrebbero iniziare a drogarsi, per decidere di pubblicarlo. È un bel
po’ strano.
Puoi descriverci la tua giornata tipo?
Mi alzo tardi e comincio a lavorare. Lavoro fino alle due o
alle tre di notte, fermandomi solo per mangiare e per l’igiene personale, ecco.
Ogni tanto guardo un film o una serie tv, ma per lo più lavoro, sul serio. La
gente a volte pensa che io sia un po’ strana, tranne i miei pazienti, che
pensano che io sia matta. Mi sposto parecchio, ma l’ultima volta in cui sono
andata in vacanza, a settembre, mi sono sentita male e sono tornata più stanca
di prima. A volte medito; per compensare lo stile di vita insalubre, diciamo.
Scrivendo si diventa ricchi?
Qualcuno lo è pure diventato, ma io di sicuro no. Penso che
diventino ricche le persone davvero innamorate del denaro. Io non la sono e
questo è un problema. Dovrei trovare qualcuno che mi paghi solo per essere la
persona incredibilmente brillante che sono, ahaha.
Come si può arrivare sulla scrivania di una casa
editrice? Servono davvero le agenzie letterarie? Ormai inviare un manoscritto è
un po’ come lanciare un ago nell’oceano. Molte case editrici sono specializzate
nel macero. Tu hai mai segnalato qualche autore interessante?
Questo è un bel problemino. Sulla scrivania delle case
editrici ci arrivi, il problema è rimanerci. Non ho molte esperienze con le
agenzie letterarie. Immagino che una buona agenzia letteraria aiuti, ma ci sono
anche un sacco di sciacalli pronti a fare a pezzi te e il tuo lavoro. Ho
un’agente per i fumetti di cui mi fido molto, in Francia, ma è davvero una rara
avis. A volte ho segnalato qualche autore a lei, ma mai a una casa editrice.
Non perché non voglia farlo, ma perché è assolutamente inutile. Le case
editrici scelgono sulla base di ben altro e non hanno bisogno di me per capire
se qualcuno gli interessa oppure no. Segnalare a un’agente è diverso, perché
lei deve solo decidere se l’autore che le sottoponi è “vendibile” oppure no. E
varie volte la risposta è stata “no”, quindi, come vedi, non è molto utile
comunque.
Scrivere è?
Descrivere cose che ancora non ci sono. Progettare universi.
Parlare di te, e poi di te, e poi ancora di te, ma senza che gli altri se ne
accorgano troppo e tagliando tutte le parti noiose.
Una cosa che speri che esista?
I blemmi.
Un personaggio dei fumetti che vorresti come amico?
Naturalmente Sogno di Sandman. Anche con Desiderio potrei
andare d’accordo.
Il cattivo perfetto?
Ah, ce ne sono diversi. Lord Voldemort è quasi
irresistibile. Il mio preferito è il Capitan Uncino, però. Con la sua andatura
così distinta e la malinconia omicida.
Quanto curi i personaggi di contorno?
Abbastanza se appartengono alla prima cerchia di personaggi
attorno al protagonista, poi sempre meno. Credo che l’importante sia renderli
riconoscibili. A volte di un personaggio basta dire “aveva belle mani”, no?
Caffè in cialda o moka?
In moka e anche molto. Però non lo preparo, aspetto che lo
faccia il mio boyfriend. Inutile dire che prima o poi ci lasceremo, per questo.
Tre libri letti nel 2012 che consiglieresti a chi ti
legge?
Facile. 1) Leggende alla fine del tempo di Michael Moorcock.
È praticamente introvabile ma, insomma, ingegnatevi. 2) Romanticidio di
Carolina Cutolo. Brillante, profondo, scanzonato, tutto. 3) Vipera di Maurizio
De Giovanni. Il miglior commissario Ricciardi so far.
Il tuo lavoro di psichiatra (scusa se sbaglio la
qualifica) ti aiuta a scandagliare meglio gli abissi della mente…ammazza…si è
capito, però, vero? J
Psicologa e psicoterapeuta, in realtà, però si è capito, sì.
Diciamo che mi dà degli strumenti, ma non è fondamentale. Noi tutti siamo in
grado di comprendere la profondità degli altri esseri umani, se davvero abbiamo
intenzione di farlo. Un terapeuta è solo addestrato a farlo molto in profondità
e senza farsi male nel processo. Quasi sempre.
Hai mai fatto una sorpresa a qualcuno?
Faccio regolari agguati notturni al mio boyfriend. Mi piace
quando si mette a urlare. È sufficiente?
Cosa ti auguri di raggiungere nel prossimo futuro?
Uh, domanda semplice-semplice... Be’, se restiamo sul
prossimo futuro, spero di poter ricominciare presto a mangiare qualche
latticino! D’altronde, la profonda illuminazione oceanica sull’umanità e sul
mondo è più un progetto sul lungo periodo...
Se alzi gli occhi e guardi il cielo…cosa vedi?
I rami del grande albero spoglio davanti alla mia finestra.
L’unico sopravvissuto di una fila di alberi segati dall’urbanistica.
Risparmiato in virtù della sua veneranda età. Mi piace molto, quell’albero.
Ogni volta gli sussurro tra me e me “bravo”. Ok, il 118 lo chiamo io.
SUSANNA RAULE - "SATANISTI PERBENE" - ED. SALANI - Euro 14,90
Copertina: 10 (perfetta per il libro e per la storia).
Storia: 9
Stile: 9
Personaggi: 9...con punte da 10 (vedi Zarina).
La Raule mi piace come scrittrice e mi inriga parecchio come persona. L'unico difetto è che pare sia etero ;-)
RispondiEliminaCara anonima, potrebbe essere "eclettica" come il suo personaggio...in fondo è una sua proiezione, no?
RispondiEliminaTi piacerebbe Bimbo...:-) eheheheheh
RispondiEliminaHm? Chi ha detto che sono etero? Offesa.
RispondiEliminaQualche malpensante con poca fantasia. :-)
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