lunedì 3 febbraio 2014

DOVE SONO?


Dai racconti di mia zia Graziella, ho scoperto che quando ero piccolo, immagino intorno ai 3-4 anni, e andavo a trovare mia nonna Vittoria, avevo la curiosa abitudine di nascondermi dentro l'armadio nella grande camera da letto dove dormiva la nonna. Lasciavo l'anta aperta e chiedevo a tutti di cercarmi. 
Ovviamente tutti sapevano dove mi infilavo per sparire agli occhi del mondo, ma, tutte le volte, trattenendo le risate, fingevano di cercarmi ovunque, per trovarmi, poi, solo alla fine di una estenuante ricerca; ed io, immancabilmente, gridavo per la gioia, mai sazio di quel gioco senza limiti di tempo, sempre capace di sorprendermi e riportarmi sul luogo del misfatto ancora una volta. 

I bambini piccoli sono così. Chiudono gli occhi e sono sicuri di sparire. 
Nascondono la testa e, patapum, anche il corpo diventa invisibile.
Queste foto raccontano la fantasia, l'ingenuità e la meravigliosa follia dei bambini.

E voi, da piccoli, quale oggetto, angolo o nascondiglio avete trasformato nella vostra personale macchina del tempo?















4 commenti:

  1. Quando andavo nel paese dove abitavano i miei nonni materni i miei nascondigli preferiti erano le cataste dei sacchi dei tappi di sughero ammucchiate fuori dalla fabbrica che era in fondo alla via!!!
    Giuliano

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