Ieri ho passato, da un punto di vista strettamente letterario, una giornata ambivalente: iniziata con un'email che mi ha buttato giù (ma perché siamo così fragili quando si parla della materia evanescente dei sogni?) e finita con un incontro entusiasmante alla Libreria Azuni, dove ho potuto conoscere, e soprattutto ascoltare, il fumettista Massimo Dall'Oglio, creatore di un'opera free (libera, gratuita e...sparsa nel web) intitolata SPRAWL.
Ascoltare la sua visione di cosa dev'essere un fumetto, percepire la sua immensa passione nello sguardo, nelle parole, nei gesti...capire quanto è dentro il suo lavoro (un lavoro speciale: "Perché fare fumetti è una figata!", come lui stesso ci ha confidato), mi ha emozionato e scosso dal torpore in cui ero caduto solo poche ore prima.
Una frase su tutte mi è rimasta impressa a fuoco nella mente: quando hai un'idea in testa...la devi realizzare a tutti i costi...è una cosa necessaria.
Ecco, si parla di urgenza, di visione delle cose, di essere fedeli alla propria idea di storia, racconto, narrazione...a volte anche andando contro quello che gli altri - editori-lettori - pretendono da te. Si sa che il mercato fumettistico italiano è piccolissimo, asfittico e gravato da regole e limiti non solo stilistici, ma anche contenutistici.
Per questo motivo - e non solo - Massimo ha deciso di fare un salto in avanti: disegnare e scrivere (e autore anche dei testi) storie che lo rappresentino davvero e poi...poi si vedrà dove si cadrà dopo il balzo.
Una scelta forte, coraggiosa, ma che nasce da un'esigenza intima, personale, totale: c'è un mondo che chiede di essere raccontato, illustrato, svelato.
Massimo crea anche le musiche abbinate a ogni singola storia: non si tratta di una vera e propria colonna sonora da ascoltare mentre si legge (odia i siti e i blog dove appena si entra parte la musica), ma di un suo modo personalissimo di visualizzare le storie, le tavole che deve disegnare, la notte, prima di andare a dormire (pare che la sua ragazza non sia molto felice di questo curioso escamotage tecnico).
La sua frase speciale è stata importante per farmi capire che dobbiamo avere il coraggio di seguire la NOSTRA IDEA...ascoltare i consigli, i pareri...ma non diluire mai la nostra visione delle cose.
Qualche giorno fa un'amica scrittrice (non faccio il nome per discrezione) mi ha regalato un'altra chiave per entrare in un mondo tutto nuovo, e lo ha fatto cazzeggiando su facebook.
Io: ho un'idea per un noir...ma non sono esperto di procedure della polizia, burocrazia, pratiche, regole ecc.
Lei: io me le invento.
Io: come te le inventi?
Lei: se ti chiedi come una katana può salire su un aereo...non giri KILL BILL.
Sarà una stronzata...eppure, questa semplice frase, mi ha fatto capire molte cose.
A volte ci fermiamo davanti all'ovvio...e non osiamo andare oltre.
Il noir non l'ho scritto...l'idea è ancora lì. Più un personaggio che una storia completa: so soltanto com'è, come veste e cosa pensa. Tutto il resto galleggia da qualche parte in attesa di essere portato alla luce.
Ora che sono arrivato alla fine mi chiedo: questo post l'ho scritto per parlare di cosa?
Forse di niente.
L'ho scritto semplicemente per parlare con me.
A volte succede...
Se siete curiosi e amanti dei fumetti "tosti"... fatte un salto nel sito di...
Non me ne sono pentita. Riguardo al post e al suo contenuto: questa visione personale delle cose, io, nella scrittura, la chiamo la mia voce ed è quello che consiglio quasi sempre come 'giudice' del torneo, 'trova la tua voce'. Ognuno di noi è unico, diverso e ha le sue particolarità, la sua visione della vita, le sue preferenze. Tutto questo deve trasparire da ciò che si crea, altrimenti si diventa un prodotto uniformato e standard.
RispondiEliminaLa mia voce...mi sembra una definizione perfetta. :)
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