Ieri mi è capitata una cosa stranissima.
Tornavo a casa verso le 15, sotto un sole spietato e un caldo afoso, e tenevo in mano una busta con le camicie da lavare. A un certo punto una bambina a cavallo di una bicicletta da corsa, tutta bardata con la tutina aderente, gli occhiali professionali e il casco aerodinamico, mi taglia la strada sul marciapiede centrale della passeggiata Barcellona di Alghero, e punta verso le strisce pedonali. Mi fermo anche io sul bordo della strada e mi giro a osservarla meglio. Mi sembra la figlia di una mia amica... anche le mi guarda e penso: "Forse si vergogna di salutarmi." Istintivamente le chiedo: "Ma noi due ci conosciamo?"
In un attimo vedo la bambina irrigidirsi e balbettare, indicando la strada alla sua destra: "Sto...sto aspettando mi-mio padre."
Capisco al volo che la bambina mi ha scambiato per un maniaco - uno di quegli sconosciuti da evitare se ti rivolgono la parola - e che la curiosa bardatura da ciclista mi ha fatto credere una cosa che non era.
"Scusa, ho sbagliato persona" dico subito, girandomi verso la strada e attraversando al volo per evitare casini involuti.
Subito dopo arriva il padre in macchina che la incita a riprendere la corsa e lei, faticosamente, si rimette in marcia.
Il piccolo incidente mi ha fatto pensare a come basti davvero poco per essere fraintesi, giudicati e condannati.
Basta uno scambio di persona, una parola sbagliata, un piccolo abbaglio... in un tempo dove il prossimo è un potenziale nemico da cui difendersi.
Per me è stato terribile avere la netta sensazione della sua paura.
RispondiEliminaAvendo tre figli ed essendomi capitati episodi spiacevoli quando ero bambina, posso testimoniare che la paura che gli succeda qualcosa esiste ed è predominante. Nel contempo, non si può farli vivere nel terrore del prossimo. Io cerco d'insegnargli ad essere attenti più che diffidenti.
RispondiEliminap.s. bellissima immagine di Alice.
EliminaCredo sia complesso gestire la paura che qualcosa di brutto possa succedere ai propri figli. Il mondo esterno è complesso e oscuro... ma spesso, anche il nucleo famigliare nasconde baratri insondabili. Non ho risposte... e meno che mai in questo momento della mia vita. Un caro saluto Niki... e grazie per le belle parole che hai scritto sul mio romanzo. :-)
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