Vi piace leggere storie piene di serial-killer, gente ammazzata, segreti inconfessabili, rituali di morte terribili e spiazzanti, commissari un po' troppo veloci di mano e donne belle e misteriose?
Beh, allora il romanzo SERIAL KINDER, edito da Watson Edizioni, dovrebbe fare per voi.
Se poi siete anche amanti di uno stile veloce, ironico e super-citazionista, allora è proprio il VOSTRO ROMANZO!
Ho finito di leggere questa opera prima di William Silvestri nella calura di un'estate spietata. Aiutato da un condizionatore che mi ha permesso di sniffarmi le ultime 50 pagine senza tergermi di continuo il sudore dalla fronte. Cinquanta pagine che sono volate via in un soffio piacevole e mi hanno svelato il mistero nascosto dietro l'enigmatica figura di Donato Cozzolino, il famoso serial-killer dell'ovetto Kinder, che in passato, prima di morire bruciato vivo in carcere, aveva firmato i suoi omicidi con un ovetto giallo infilato nelle cavità anali o vaginali delle sue vittime, dove dentro, gli inquirenti, rinvenivano sempre un biglietto con su scritto: "Uccidere è bello!"
Cozzolino è morto da diversi anni ma un giorno, una ragazza brasiliana, amante dell'Avvocato, un vegliardo vecchietto socio, insieme a tre anziani amici, di un club privato dove si balla e ci si diverte, viene trovata morta dentro il locale, smembrata e con l'ovetto infilato nella cavità vaginale.
Il ricordo delle gesta di Cozzolino torna subito a galla nella mente del commissario Joe Duraccio che riuscì a catturarlo anni prima, assicurandolo alle patrie galere. Anche la stampa nazionale batte il ferro finché è caldo e si domanda se si possa trattare di un emulo del famoso serial-killer o se dietro la morte di Cozzolino ci sia nascosto qualche enigma ancora da svelare.
L'Avvocato, insieme ai suoi soci (il Cavaliere, Don Gennaro e Peppe ‘o Mericano) inizia a indagare.
Il commissario Duraccio si convince che l'autore dell'omicidio è Francesco Gori, il figlio di Beppe l'Americano, quando nella sua casa, perquisita dopo aver accertato che c'è stato un alterco tra il giovane e la vittima pochi giorni prima dell'omicidio, trovano tantissimo materiale sulla vita e le gesta di Donato Cozzolino.
Chi si ostina a non credere a questa verità è il padre di Francesco e la sua squinternata compagnia di amici-detective.
Un romanzo leggero e forte (alcune scene sono davvero crude e descritte senza troppi giri di parole). Un romanzo ironico e crudele (strappa più di un sorriso). Un romanzo che va oltre i limiti del genere raccontando un'umanità sbandata, confusa e dolente.
Lo consiglio a chi vuole passare delle ore piacevoli sotto l'ombrellone senza troppi pensieri. Ottimo.
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