Agosto... decenza non ti conosco!
Non saprei in quale altro modo definire il marasma cafonal che approda in ristorante nel mese più caldo dell'anno.
Chi lavora nella ristorazione lo sa: agosto è il mese degli italiani che vanno in ferie e gli italiani in ferie - forse per sfogare frustrazioni e problemi accumulati in un anno di lavoro e sacrifici - danno il peggio del peggio solo per fare ammattire chi in agosto lavora più degli altri mesi.
Bisogna armarsi di pazienza, contare i giorni e sperare che il primo settembre arrivi veloce e quasi-indolore.
L'altra sera mi è capitata una situazione assurda.
Un cliente sardo (ma che vive a Londra e quindi è molto internazionale nella visione del mondo!!!) con moglie (silente) e figlio (quasi-silente) è arrivato mezz'ora in ritardo rispetto all'orario della prenotazione. Non si è scusato - e non ha chiamato per avvisare del ritardo - e ha dato per scontato che il tavolo fosse ancora disponibile.
Il tavolo era disponibile perché - essendo già venuto altre due volte - sapevamo quando fosse lagnoso e rompiballe.
Si siede in una terrazza strapiena nel momento più delicato: quello del cambio del turno. Quando i clienti del primo turno (19:30-20:00) si sono alzati dai tavoli e bisogna prepararli per i clienti prenotati per il secondo (21:30- 22:00). Ovviamente continuando a servire chi ancora mangia tranquillo senza nessuna consapevolezza del terremoto che si agita intorno al loro tavolo.
Dopo due minuti due, il cliente ritardatario ferma una collega e le chiede se può prendere l'ordine. La collega risponde che devono attendere me - o Alberto - per l'ordine. Il signore - un sosia brutto di Severgnini - chiede allora una bottiglia d'acqua perché muoiono di sete. La collega gli porta subito l'acqua e riprende a servire in sala. Io corro avanti e indietro per fare in modo che tutti si siedano e noto che il sosia brutto di Severgnini allunga il collo come uno struzzo per intercettare il mio sguardo: sono passati 4 minuti e nessuno si avvicina? Finalmente - dopo un minuto - mi chiama. Mi avvicino e mi dice: "Siamo pronti per l'ordine!". E me lo dice con una faccia tronfia della serie: c'è bisogno che ti chiami io per servirmi?
"Deve aspettare un attimo il suo turno, signore. Serviamo i tavoli in ordine di arrivo e ci sono due tavoli che si sono seduti prima di voi."
Dovevate vedere la sua faccia: ALLIBITA!!!
Tradotto: come osa rispondere a me medesimo - ma lo sai con chi stai parlando? - che non merito l'attenzione che so di meritare?
Mentre mi allontano per prendere l'ordine ad una coppia che aveva atteso paziente il suo turno senza sbracciarsi o allungare il collo, sento con la coda dell'orecchio il sosia brutto di Severgnini che dice alla moglie: "Ce ne andiamo?"
Non se ne sono andati.
Ha preferito alzarsi, scendere in cassa per lamentarsi del pessimo servizio e della maleducazione del cameriere.
Risultato: si sono dovuti scusare - per cosa poi? - e una collega - la capo-servizio - è dovuta correre al tavolo per prendere l'ordine.
Bella gente, eh?
Immaginate voi nella stessa situazione: dopo 5 minuti il cameriere vi dice di aspettare un attimo perché ci sono dei tavoli prima di voi e voi, indignati e offesi, vi alzate per lamentarvi con il responsabile del ristorante.
Nessun rispetto per il lavoro altrui.
Nessun rispetto per gli altri clienti.
Nessun senso di decenza.
Ecco cosa ci tocca subire. E poi chiedetevelo perché i camerieri sclerano in agosto... CHIEDETEVELO... gente!
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