Sei fuori target!
Ormai mi aspetto di sentirmelo dire tutte le volte che presento un mio romanzo a una casa editrice.
Eternamente fuori target e difficilmente inquadrabile in un genere.
Io scriverei con uno stile più semplice e ironico, più adatto a un pubblico giovane che dovrebbe rappresentare il target di riferimento ideale.
Io eliminerei tutti i riferimenti - nomi e situazioni - che soltanto un ragazzo dai 25 anni in su può capire veramente.
Io ambienterei il romanzo in un paese immaginario.
Questi sono alcuni consigli di un editor che sta lavorando su un mio romanzo che vorrei fare arrivare alle stampe.
Tutti pareri personali, sebbene espressi da un professionista che conosce bene il suo lavoro e sa come si muove - agita o ristagna - il mercato editoriale.
Ma se provate a farvi editare un testo - a pagamento - da un editor e seguite tutte le sue indicazioni, e poi, per puro scrupolo, affidate quel testo già editato ad un altro editor... scoprirete che il secondo editor vi criticherà e vi correggerà proprio i punti criticati e corretti precedentemente dal suo collega. Se siete fortunati tornerete alla vostra idea originale, se gira male, vi ritroverete tra le mani una terza versione della storia. Se cocciuti proverete con un terzo editor, state sereni, capiterà la stessa cosa: tutto verrà rimesso in discussione e non saprete che pesci pigliare.
Perché i giudizi su un testo sono sempre tutti molto personali e per riuscire a sfondare il muro compatto dell'indifferenza occorre - pare facile! - solo un editor, UNO SOLO, che si innamori della tua storia.
Tutto qui.
Perché quando ti innamori le menate sul target e il genere e la grandezza e lo stile vengono tutti in secondo piano... perché quando ti innamori vedi tutto con occhi più ampi e lucidi... e riesci a vedere il bello anche dietro un'evidente piccola imperfezione.
P.S. - fare innamorare un editor non è tutto e non porta in modo scontato alla pubblicazione, lo so... ma se capita, la strada è molto più agevole e serena.
P.S.2- a chi mi chiede quando uscirà il mio prossimo romanzo (quale delle tre storie che ho già pronte?) rispondo sempre che è più facile fare innamorare Angelina Jolie che tornare sugli scaffali di una libreria.
P.S.3 - io mi sa che ci morirò fuori target.
personalmente ho sempre detestato le etichette e mi rattrista vedere che, più andiamo avanti, più si diffonde la mania di catalogare tutto, di fare rientrare cose e persone in categorie ben definite. a te dico "in bocca al lupo".
RispondiEliminaCara Guchi, il meccanismo è subdolo e il mondo editoriale, ahimè-ahinoi, non è per niente esente. Non riguarda solo me e le mie storie borderline, riguarda molti autori che non riescono a superare quel muro dell'indifferenza - gomma resistente e respingente - e si deprimono o scoraggiano. Si continua a scrivere per il piacere di farlo... la pubblicazione è davvero un un piccolo-grande incidente di percorso. :-) Un caro abbraccio.
Eliminavero!
RispondiEliminaE tu ne sai qualcosa :-)
EliminaCometi capisco, fuori target pure io, sempre...
RispondiEliminaCi ritroveremo in un ospizio a raccontarci le storie che hanno amato in pochi.
ahahah...l'idea mi diverte :-)
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