Ok, uno scrive un libro e si inventa una storia.
Un po' è scontato che prenda qui e là dalle esperienze fatte, dalle storie sentite, dalle persone incontrate.
Io adoro le storie, e se trovo uno che me ne racconta una buona - cosa rara - non riesco a stare nella pelle.
Inizio a fermentate come il mosto nella botte - o sbaglio qualche passaggio? - e inizio a colorarmi di sapori, idee, profumi, seduzioni, ricordi...
Sono riverberi, riflessi... ecco cosa sono.
Come quelli che vedi in un bicchiere di vino se lo sollevi controluce prima di berlo.
Io non capisco moltissimo di vino... ma mi piace bere... e quando una storia scivola in gola e si prova piacere... be', cazzo... io mi ci ubriaco.
Non riesco a dire di "no"!
Questo per dire che anche se prendo qui e là idee e spunti... non è detto che infarcisca le mie storie di omaggi personali e di riferimenti circostanziati.
Dico... se chiamo un personaggio Eustachia... non è detto che parli dell'Eustachia che ho conosciuto nell'ottobre del 1977.
E se parlo di una cugina ninfomane... non vuol dire che c'è una mia cugina ninfomane nascosta tra i rami dell'albero genealogico.
Sono storie... solo storie.
Fantasie.
Non mi prendete troppo sul serio.
Perdete tempo.
Leggete e - se possibile - divertitevi senza cercare parallelismi o legami inesistenti.
Parola di lupetto!
E sì certo! Adesso vuoi farmi credere che la contadina/boscaiola affascinante, intelligente e simpatica che hai inserito nel tuo ultimo best-sellers, non è ispirata a me?! TZE
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